L'ANALISI
15 Aprile 2023 - 05:20
I municipi di Pieve d'Olmi e San Daniele Po
PIEVE D'OLMI - Lunedì alle 21 presso l’oratorio di Pieve d’Olmi si terrà il primo di una serie di eventi pubblici sul tema della fusione con il comune di San Daniele dal titolo: ‘Perché con la fusione miglioreranno i servizi a cittadini e imprese e perché Pieve d’Olmi non pagherà i debiti di San Daniele Po’.
«Nel corso delle prossime settimane – spiega il sindaco olmese Attilio Zabert – verranno organizzati altri momenti di confronto per dare la possibilità a tutti di avere un’adeguata informazione su un tema così importante. Arrivare al voto referendario con la giusta consapevolezza è un obbligo civile nei confronti propri e di tutti i concittadini, poiché tutti concorreremo al risultato che decreterà il futuro delle due comunità. Non fermiamoci ad una valutazione superficiale o sul sentito dire da altri, ma forgiamo la nostra intenzione di voto su solide informazioni. Il futuro è nelle nostre mani, non lasciamolo in quelle di altri». Nelle scorse settimane i due consigli comunali avevano approvato il piano di fusione (nel caso di Pieve d’Olmi con l’astensione del gruppo d’opposizione).
Per l’occasione i due sindaci Zabert per Pieve d’Olmi e Davide Persico per San Daniele spiegheranno quanto più volte hanno già ribadito a partire dai contributi – 404 mila euro all’anno per il prossimo decennio per un totale di oltre 4 milioni di euro – e un risparmio di circa 113 mila euro all’anno per economia di scala e spese doppie che si eliminano.
«La fragilità dei bilanci esposti a spese improvvise e incontrollabili, l’aumento generale delle spese e l’impossibilità a farne fronte con maggiori entrate, pone seri dubbi sulla futura stabilità degli enti singoli. Gli uffici, sempre più oberati di burocrazia, diventano sempre più posti di lavoro poco appetibili soprattutto per quanto riguarda i due ruoli chiave del servizio tecnico e finanziario. Tutto questo si riflette in una difficoltà sempre maggiore nell’erogare servizi con livelli qualitativi elevati al passo con i tempi che consentono ai nostri paesi di essere appetibili e di attirare famiglie nuove e far sì che chi ci abita sia contento di restarci».
«Per decenni - continua - abbiamo condiviso il segretario comunale, gli uffici hanno lavorato con stesse logiche e metodologia, i cantonieri si sono aiutati a vicenda, abbiamo da anni lo stesso consulente per il servizio di ragioneria e gli stessi applicativi per la gestione degli uffici. Le spese fisse generali nel caso della fusione si ridurranno sensibilmente, liberando risorse per investimenti. Il servizio di segreteria potrà essere svolto con poche ore in più di quelle svolte normalmente in un singolo comune, i cantonieri potranno lavorare in squadra, i canoni gestionali verranno dimezzati, l’ufficio tecnico potrà essere strutturato con una persona che svolge servizio edilizia privata e l’altra pubblica».
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