L'ANALISI
CREMONA: I LAVORI
23 Maggio 2023 - 18:45
Il Cavo Cerca che scorre sotto la strada riportato alla luce
CREMONA - Entro novembre-dicembre di questo anno verrà chiuso il cantiere di via dell’Annona, strada che ancora fino al 1971 si chiamava via Cavo Cerca. E non a caso: i lavori, dal costo di due milioni di euro, in corso da qualche mese infatti servono per mettere in sicurezza il colatore, ma non solo, anche per riqualificare l’intero quartiere compreso tra la vecchia via Cavo Cerca-San Bernardo, attraversato da via Persico e il suo sottopasso. Il Cerca infatti per ampi tratti è interrato (o tombato) e sopra di esso passano piste ciclabili o strade di medio traffico, come appunto in via dell’Annona, dove la carreggiata aveva dato segni di cedimenti pericolosi, occorreva intervenire al più presto.
Il Comune ha ottenuto così un finanziamento regionale e avviando una collaborazione tra municipio, Aem, Provincia, Società centro padane Srl, ha appaltato i lavori alla ditta Beltrami. Stamattina il sindaco Gianluca Galimberti, l’assessora Simona Pasquali, Annalisa Bonini e Marco Pagliarini per l’Aem, Roberto Salvadori della Società Centro Padane srl e l’imprenditore Carlo Beltrami, hanno convocato una conferenza stampa proprio sul cantiere per illustrare i lavori e il cronoprogramma.
La fine lavori, si diceva, è stata fissata per novembre-dicembre, gli interventi di questa porzione erano i più complessi perché è stata eliminata completamente la copertura, rifatte le sponde e rinforzati i piloni dove nei prossimi mesi estivi verrà rifatta la strada. Poi il cantiere si sposterà verso via Persico, con altri tre interventi, ma questa volta il Cavo non verrà ‘scoperchiato’, si interverrà da sotto la carreggiata, perché in questi tratti le strutture portanti non sono compromesse. Inoltre si vedrà come intervenire nell’ultimo tratto del Cavo Cerca, quello scoperto che poi passa sotto la via Brescia, dove la sponda è crollata da anni e ancora campeggiano le reti di protezione con tanto di cartelli di pericolo (anche se, a onor del vero, in questo caso la situazione è più complicata per una questione di competenze).
Dopo gli interventi tecnici di Bonini e Pagliarini, che appunto hanno esplicitato la genesi e il proseguimento del cantiere, e quello di Beltrami che ha descritto le tecniche costruttive e l’impegno qualitativo della sua azienda, è toccato al sindaco spiegare le scelte politico-amministrative, e rispondere anche alla domanda se era proprio necessario risotterrare il Cavo Cerca, visto che i corsi d’acqua interrati non si sono dimostrati del tutto sicuri.
«Questi interventi erano assolutamente necessari, la viabilità era rischiosa, le strutture erano notevolmente ammalorate e non potevamo concepirle diversamente, se avessimo lasciato il canale a vista avremmo perso la strada con gravissimi disagi per i cittadini. I lavori — ha spiegato il sindaco — si accompagneranno a una progettazione più generale del quartiere. È prevista una pista ciclabile che colleghi via Persico-via Brescia con via Mantova. Rifaremo, allargandoli, i marciapiedi e verrà curato il verde, insomma continueremo a quell’opera di riqualificazione che è iniziata con l’abbattimento del vecchio macello. I cittadini devono avere solo un po’ di pazienza».
A chi chiedeva la ragione di alcune scelte di ‘arredo urbano’, il sindaco ha risposto che molte sono dovute a indicazioni della questura per garantire l’ordine pubblico durante le partite, ma si è impegnato a valutare quelle soluzioni possibili e fattibili. Infine i giornalisti sono stati fatti scendere al piano del Cavo Cerca per ammirare le gallerie e alcune opere ottocentesche che ancora resistono validamente al tempo.
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