L'ANALISI
23 Maggio 2023 - 10:46
Gli studenti del liceo Aselli vicini a una monoposto in mostra al museo di Modena
CREMONA - Il fascino delle rosse e il rispetto dell’ambiente vanno a braccetto, senza disconoscere storia e prestigio del cavallino di Maranello. A fare esperienza di come il rombo del motore Ferrari possa coesistere con la necessità di immaginare automobili ecosostenibili sono stati gli studenti delle classi 4ª B e 4ª D dell’indirizzo scienze applicate del liceo Aselli in visita al museo della Ferrari a Modena, accompagnati dai docenti Gabriella Cattaneo, Francesco Galetti e Rachele Bertoli. «La visita al museo delle rosse si inserisce nel progetto Pcto che stiamo portando avanti in collaborazione con il Comune e A2A dedicato alla transizione ecologica nei suoi aspetti tecnici, ma anche amministrativi — spiega Cattaneo —. Gli studenti, visitando il museo delle rosse, hanno avuto modo di conoscere di persona le potenzialità offerte dalla tecnologia e dalla ricerca».
Il museo — ricavato nella casa di Enzo Ferrari — mostra i gioielli della meccanica italiana, macchine feticcio, capolavori tecnologici che hanno conquistato il mondo e che vivono di un fascino unico. «In tempi in cui i trasporti con motore a benzina sono sotto attacco, in un tempo che chiede di accelerare la transizione economica per tutela del pianeta e della stessa vita dell’uomo, la mitica Ferrari sembra quanto mai lontana da questi aspetti, se pensiamo al rombo dei suoi motori — prosegue —. Ed invece abbiamo potuto constatare che così non è. Ci siamo dovuti ricredere».
Oltre all’esposizione in sé, gli studenti dell’Aselli hanno potuto interagire con alcuni ingegneri e, nell’analisi delle diverse tipologie di motori, comprendere come i tecnici e ingegneri Ferrari «stiano lavorando per creare motori che possano avere emissioni di Co2 minime, senza per questo far perdere in prestazioni e fascino alle auto del cavallino rampante — afferma la docente —. La cosa curiosa è stato constatare come, a fronte di una immutata fascinazione per i motori Ferrari e la musica che ne fuoriesce, con i nuovi dispositivi meno inquinanti si perde anche il rombo così tipico della Ferrari. Ci hanno spiegato che fra gli obiettivi della ricerca c’è anche quella di progettare un sistema sonoro che permetta di riprodurne il suono». Gli studenti hanno così avuto modo di confrontarsi con le soluzioni possibili e probabili che i veri ricercatori sanno mettere in campo per affrontare le necessità imposte dalla transizione ecologica, senza disconoscere l’immutata e immutabile bellezza delle macchine del cavallino.
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