L'ANALISI
21 Maggio 2023 - 05:10
Luciano Toscani e a fianco la riunione del Listone venerdì sera in sala consiliare
CASALMAGGIORE - «Dobbiamo passare dalla rassegnazione alla speranza, perché non possiamo non occuparci del nostro futuro». L’ex sindaco Luciano Toscani, venerdì sera, ha dichiarato pubblicamente «alla città», in sala consiliare, la sua disponibilità a impegnarsi «in un progetto inclusivo», perché «Casalmaggiore va rilanciata». Lo ha fatto in occasione dell’incontro organizzato dal Listone per ricordare la nascita del gruppo civico, avvenuta, come ha detto Gabriel Fomiatti, «nel lontano 2008 grazie alla lungimiranza e alla perseveranza di un gruppo di persone capitanate da Carlo Gardani».
Dopo aver riassunto i passaggi chiave della compagine, Fomiatti si è interrogato su quel che c’è da fare: «Casalmaggiore si sta avvicinando ad un punto di non ritorno. Siamo sempre più isolati e ci stiamo sempre più isolando. Non siamo più attrattivi sotto alcun punto di vista: economico, sociale, comunitario, turistico. Bisogna superare la politica sonnolenta alla quale siamo abituati. Dobbiamo creare un gruppo eterogeneo di persone che hanno sensibilità e modi di interpretare il servizio alla comunità in modo diverso tra loro».
Per Alberto Bernini occorre continuare «evitando estremismi e polarizzazioni», nel solco della capacità di ascolto di Carlo e Antonio Gardani. Maurizio Toscani ha detto di sognare una «amministrazione molto aperta, in grado di intercettare le forze vitali che ci sono, ma che sono scollegate tra loro». All’insegna del «servizio alla comunità».
Luciano Toscani è entrato nel vivo dei problemi aperti: «Tangenziale, treno, ponte sul Po, assetto idrogeologico, ospedale Oglio Po continuamente depotenziato. La disgregazione è evidente, c’è difficoltà a creare una comunità, c’è involuzione. La città è spenta, ma intelligenze e volontà ci sono. L’idea è di costruire un progetto che metta insieme persone capaci. Io do la mia disponibilità, non solo al Listone, ma a un progetto ampio senza bandiere di partito. Lavorando con Massimo Araldi ho visto come le cose possono cambiare. Sogno una città bella, che indirizzi l’edilizia privata, con un arredo urbano decoroso e un verde pubblico curato. Una città accogliente, coraggiosa, curiosa, aperta al futuro». Nel dibattito interventi di Pierluigi Bonfatti Sabbioni, Giuseppe Boles, Angelo Angiolini, Carolina Gardani, Paolo Segalla, Annamaria Piccinelli, Ludovico Gardani.
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