Marito e moglie donano oltre cento libri alla Zucchi Falcina grazie a La Provincia

SORESINA - «Ho letto su La Provincia di Cremona che ai vostri nonni piace leggere. Ho una sorpresa per voi». Sono le parole di Riccarda S. che, insieme al marito Mario F., hanno fatto una donazione di oltre cento volumi, tra filosofia, politica, narrativa e cultura. Marito e moglie, che hanno  preferito non specificare il loro cognome perché non inclini alla troppa visibilità, non sono soresinesi e non conoscevano la Rsa della città.

«Ma hanno letto il nostro quotidiano – ci tiene a precisare il direttore generale della struttura socio sanitaria Donato Sigurtà – e grazie al racconto di piccoli ma significativi eventi, come un semplice appuntamento dedicato alla lettura, si possono fare grande cose. Ora abbiamo, grazie a quelle colonne, una nuova piccola biblioteca». Le opere vanno ad aggiungersi ad altri 300 testi, frutto di una precedente donazione sempre anonima, facendo della struttura Gheron in via Gramsci un vero e proprio polo culturale.

La signora Riccarda, che è stata dirigente scolastica alle scuole medie, ha ereditato dai suoi genitori un colossale patrimonio librario, pari a circa ottomila tomi. Ama la lettura e chi la ama. Da qui nasce l’idea di donare parte della preziosa collezione. La proposta avanzata anche a diverse biblioteche, senza però molta fortuna e a volte senza risposta.

Poi, scorrendo le pagine del giornale, l’occhio cade su quel breve racconto di una giornata particolare alla residenza socio-assistenziale. I nonni hanno dedicato un pomeriggio proprio ai libri, ed è stato un grande successo. Detto fatto: «I vertici della Zucchi Falcina – racconta il dirigente Sigurtà – ha accolto con molto favore questa offerta che va ad arricchire una biblioteca già ben nutrita. Il nostro quotidiano, insomma, ha svolto a tutti gli effetti un servizio culturale a beneficio degli anziani».

Diminuiscono i poveri, aumentano i bisogni

Sta calando il numero totale, ma non le necessità tra Soresina, Castelleone e Soncino. E i volontari delle associazioni lanciano l’appello: «Servono solidarietà e generosità»