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NEL CREMONESE

Diminuiscono i poveri, aumentano i bisogni

Sta calando il numero totale, ma non le necessità tra Soresina, Castelleone e Soncino. E i volontari delle associazioni lanciano l’appello: «Servono solidarietà e generosità»

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

10 Marzo 2023 - 05:15

Diminuiscono i poveri, aumentano i bisogni

Nella sede della San Vincenzo di Soresina alcuni giocattoli e materiale didattico per i bambini bisognosi della città e del circondario

SORESINA - Il numero dei poveri cala ma le loro necessità no. Anzi, in alcuni casi aumentano. E i volontari, sempre meno, lanciano l’appello: «Venite ad aiutarci». Questa, in sintesi, l’analisi che traspare dai dati messi disposizione dalla principali associazioni del Soresinese e della zona vicina che si occupano di aiutare le persone in condizione di fragilità economica. Tra Soresina, Castelleone e Soncino sono oggi 150 le famiglie che non possono permettersi di portare ogni giorno il pane in tavola. Arrotondando, si tratta di 415 residenti. Cioè un cittadino ogni cinquantacinque. Tra novembre e dicembre del 2022 si affidava ai pacchi alimentari un residente ogni 47. La situazione sembrerebbe, dunque, drasticamente migliorata. Ma, andando a fondo, si scopre una realtà ben diversa.

Gianluigi Fiori


A Soncino, per esempio, c’è stato il calo più significativo. Da 35 famiglie assistite dalla San Vincenzo fino all’anno passato si è passati a un massimo di dieci nei primi mesi del 2023. «Un primo calo, in passato, è stato dovuto al Reddito di Cittadinanza – spiega il presidente del gruppo fondato nel 1871 Gianluigi Fiori –. Oggi il dato risponde anche al cambiamento di metodologia nella somministrazione degli aiuti, perché abbiamo riconfigurato il sistema». In sostanza, interventi più mirati: «Non collaboriamo più col Banco Alimentare, quindi non procediamo alla distribuzione generica di alimentari a lunga conservazione. Diamo invece maggiore autonomia, entro ovviamente certi limiti e controlli, agli assistiti lasciando che scelgano personalmente gli alimenti a loro necessari».

La scelta dettata da una svolta sostenibile ma anche da una necessità: «Così evitiamo gli sprechi e l’accumulo di lattine nella discarica. Inoltre – racconta Fiori – . Siamo rimasti solo in due a organizzare il tutto. Ci saremmo aspettati, come associazioni più antica di Soncino e per il compito che svolgiamo, anche maggior considerazione dalle istituzioni e dalle assistenti sociali. Comprendiamo le difficoltà di tutti ma se non abbiamo chiuso è solo per rispetto delle persone che hanno ancora bisogno di noi».

Rosanna Dellanoce


La realtà soresinese è la più stabile. Ma anche quella che, ancora oggi, ha il maggior numero di famiglie bisognose: «Rispetto ai dati di novembre-dicembre – certifica Rosanna Dellanoce, presidente della San Vincenzo de Paoli di via Zucchi Falcina – non abbiamo avuto sostanziali variazioni. Si rivolgono a noi une media di 90 famiglie ogni mese».


La situazione soresinese è peraltro una delle più complesse e sfaccettate. Il Comune, che è quello con la più alta concentrazione di residenti di origine straniera in tutta la provincia (21%) è sì il più vessato dal fenomeno dell’impoverimento sociale ma anche tra quelli che possono contare il maggior numero di associazioni solidali. Tra cui anche, per l’appunto, Al Manar. Il centro culturale islamico collabora con i Servizi sociali e, come la San Vincenzo, distribuisce periodicamente aiuti alimentari e non solo senza discriminazioni confessionali.

Franco Duchini


Il bilancio della Caritas di Castelleone è a sua volta diverso. Se è infatti vero che il numero di famiglie assistite non è calato né aumentato, assestandosi su una media di cinquanta, sono invece variati i bisogni di chi si rivolge all’ente assistenziale della chiesa cattolica. «Al netto delle utenze che molti hanno difficoltà a pagare, ma questo è un fattore che penso sia generalizzato e riscontrabile ovunque – precisa il responsabile locale Franco Duchini –, abbiamo riscontrato una maggior richiesta di farmaci che tante famiglie, oggi, non possono permettersi. Grande impegno, ovviamente, lo concentriamo sul settore che per noi resta tra quelli di assoluta priorità – conclude il referente della Caritas –, vale a dire l’infanzia. Molte le richieste e le consegne di omogeneizzati e pannolini, oltre a qualsiasi altro bene di prima necessità possa servire al bambino».

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