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CREMONA. A CA' DEL FERRO

Visita del sottosegretario Ostellari in carcere, ma scoppia la polemica

Il sindaco Galimberti e il presidente del consiglio comunale Carletti: "Noi snobbati". Dopo 29 minuti di anticamera se ne sono andati via furiosi

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

16 Maggio 2023 - 14:14

Visita del sottosegretario Ostellari in carcere, ma scoppia la polemica

Il sottosegretario Andrea Ostellari al centro dopo la visita in carcere

CREMONA - In Italia, dopo Roma, Cremona è la seconda città dove si è tenuto un consiglio comunale straordinario in carcere. Accadeva il 23 marzo scorso a Cà del Ferro. E in carcere, il sindaco Gianluca Galimberti e il presidente del consiglio comunale, Paolo Carletti, avvocato e promotore del consiglio straordinario, sono tornati anche oggi. Ma dopo ben 29 minuti di anticamera - dalle 10.54 alle 11.23 - se ne sono andati via furiosi. È polemica politica sulla visita istituzionale a Cà del Ferro del senatore leghista Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia che ha incontrato la direttrice Rossella Padula. Galimberti e Carletti sono stati snobbati. La riunione si è tenuta in una stanza accanto all’ufficio della direttrice. Uno strappo alla «cortesia istituzionale», l’accusa di Carletti.

Se non fosse stato per i «gentilissimi» agenti della polizia penitenziaria che li hanno fatti accomodare nell’ufficio del direttore, sindaco e presidente del Consiglio sarebbero stati lasciati sotto la pioggia. Carletti è furibondo, perché «all’incontro c’era anche Simone Bossi, ex - e sottolineo ex - senatore della Lega. Che cosa c’entra? E non siamo stati invitati noi che abbiamo tenuto il consiglio straordinario in carcere». Alle 12 e 30, dopo la conferenza stampa lampo davanti al carcere, Ostellari si è recato in Comune

LA CONFERENZA STAMPA

Carenza di personale, sovraffollamento. Ostellari: "Negli ultimi dieci anni di Governo sono stati fatti errori". Ecco come rimediare

«Oggi è una visita per parlare con il direttore, con il comandante e con il personale che lavora in questo istituto, per rassicurare tutti dell’impegno nostro, da parte del Ministero, da parte del Governo. Noi abbiamo ereditato un sistema carceri che era stato un po’ abbandonato, questa è la verità. Oggi, quindi, dobbiamo cercare di invertire la rotta», dice il senatore Ostellari. «Bisogna investire sul personale sicuramente, sulla formazione», dove per personale «significa non solo polizia penitenziaria, ma anche educatori, psicologi e, ovviamente, investire su uno strumento che riteniamo fondamentale rispetto la passato».

Ostellari parla degli ‘errori’ dei dieci anni di governi precedenti. «Per affrontare il tema del sovraffollamento carcerario, prima si sono adottati provvedimenti quale lo ‘svuota carceri’, provvedimenti di sconto di pena. Noi pensiamo che questi siano un errore, primo perché crei una illusione che poi non viene riflettuta nella realtà. Noi crediamo invece che il lavoro sia lo strumento effettivo: investiamo sul lavoro perché ci sono i dati che ci danno ragione. Il 98% delle persone che imparano qualche cosa, quando escono, escono anche dal circuito criminale. Facciamo vera rieducazione da un lato e dall’altro, investiamo in termini della sicurezza per le nostre comunità. Ovviamente, poi dobbiamo chiedere un aiuto, ma questo lo facciamo anche attraverso le istituzioni locali che possono essere incentivate e coinvolte nei lavori di pubblica utilità che possono essere utile strumento anche a favore della comunità stessa Inoltre, anche sotto il profilo sanitario, abbiamo bisogno di più personale, perché i soggetti con problemi psichiatrici, con problemi di comportamento sono in evidente numero, ma a non solo qui a Cremona. Lo sono un po’ in tutto il nostro Paese e ci stiamo impegnando per presentare una proposta che sia risolutiva anche da un punto di vista organizzativo».

A Cremona i detenuti che lavorano sono undici, pochissimi. «Abbiamo bisogno di coinvolgere il mondo del lavoro – sottolinea Ostellari -. Gli imprenditori devono conoscere quali sono le potenzialità che anche oggi l’ordinamento consente. La legge Smuraglia (la legge per dare lavoro ai detenuti, ndr) la conosciamo in pochi. Dobbiamo farla conoscere fuori e dobbiamo anche migliorarla». Sulla carenza di personale, il sottosegretario alla Giustizia ribadisce: «Abbiamo ereditato dieci anni di mancate assunzioni, ma non solo nella polizia penitenziaria, come personale in generale nella pubblica amministrazione: qualsiasi comparto del nostro Paese negli ultimi dieci anni è stato violentato sotto questo profilo. Dobbiamo invertire rotta. È chiaro che dobbiamo avere anche uno spazio economico nella prossima legge di bilancio. Tutti i dati ci danno in ripresa come Paese. Speriamo di poter fare questo che è fondamentale non solo per il mondo del carcere, ma del Paese».

Paolo Carletti

LE DICHIARAZIONI DI CARLETTI E DEL COMUNE

Nel pomeriggio, dopo l'incontro di Ostellari con il sindaco in Comune, sono arrivati i comunicati stampa del Comune e del presidente del Consiglio Carletti. Uno più istituzionale, l'altro più polemico. Quello di Carletti recita: «Dopo aver convocato per la seconda volta nella storia del Paese un Consiglio comunale in carcere, dopo aver invitato il Governo a far visita alla nostra Casa Circondariale, dopo aver convocato per l'insediamento il tavolo permanente carcere - città, io ed il Sindaco abbiamo ricevuto notizia dalla stampa che il Sottosegretario di Stato alla giustizia, on. Andrea Ostellari della Lega, sarebbe venuto in visita ufficiale al nostro carcere, poi abbiamo ricevuto regolare invito».

 

«Abbiamo pensato - continua - che fosse un'ottima occasione per discutere operativamente della situazione carceraria a Cremona e per dare esecuzione al dispositivo dell'ordine del giorno sul carcere, approvato dall'unanimità dei consiglieri comunali. Ricevuto dal picchetto d'onore, il sottosegretario ha inteso poi intraprendere una riunione "operativa" che escludeva le istituzioni locali ma prevedeva la partecipazione del segretario provinciale della Lega. Io e il sindaco siamo stati accompagnati nell'ufficio della Direttrice, improvvisato a sala d'attesa, dai gentilissimi agenti di polizia penitenziaria che ci hanno intrattenuto durante l'attesa. Dopo trenta minuti di anticamera, abbiamo ritenuto di tornare a Palazzo Comunale dacché sarebbe stato disonorevole per l'Istituzione che rappresentiamo, attendere oltre».

 

«Ritengo che l'Istituzione che rappresento sia stata profondamente offesa dal fatto che che alla riunione alla quale non hanno potuto prender parte Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale, abbia partecipato Simone Bossi, ex parlamentare, privato cittadino, dirigente locale della Lega! Ma allora mi chiedo: questo Governo considera i dirigenti locali dei partiti di centrodestra rappresentanti Istituzionali? Giusto per sapere, a parere di questo Governo, il Sindaco ed il Presidente del Consiglio di una città capoluogo di provincia, rappresentano meno le Istituzioni rispetto ad un dirigente locale di partito perché questo è della Lega, mentre quelli sono di centrosinistra - conclude Carletti -? Queste sono domande che mi piacerebbe rivolgere alla Presidente del Consiglio dei Ministri, certo del suo senso delle Istituzioni».

Il sindaco Galimberti e il sottosegretario Ostellari

Nel comunicato del Comune il sindaco Galimberti ha spiegato a Ostellari: «Abbiamo rappresentato al Sottosegretario che la città di Cremona è a fianco del carcere, della Polizia Penitenziaria, di tutti i dipendenti che vi lavorano e dei detenuti che vi risiedono. Sono state condivise le criticità, già espresse nella missiva indirizzata al Ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo il Consiglio comunale convocato in carcere il 23 marzo. In particolare sono state evidenziate la grave carenza di personale sia nell’area della Polizia Penitenziaria sia nell’area amministrativa, la necessità di interventi alle strutture, l’elevata presenza di detenuti stranieri (64%) e i troppo frequenti episodi di eventi critici dovuti a patologie psichiatriche».


Il Sindaco ha rappresentato tutto il lavoro in atto di collegamento tra la città e il carcere, che vede protagonisti molti soggetti del territorio. In particolare sui temi del reinserimento lavorativo c’è la disponibilità ad un impegno delle categorie economiche. Molte cooperative sociali e di volontariato lavorano insieme al Comune su questo fronte. Durante l’incontro è stato fatto un riferimento importante è anche alla questione delle pene alternative. A sottolineare l’impegno della città è stata ricordata l’istituzione, da parte della Presidenza del Consiglio Comunale di Cremona, di un tavolo permanente sul carcere come previsto dalla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale.

Il primo incontro è già previsto per la prossima settimana. Il Sottosegretario Andrea Ostellari ha assicurato il suo impegno sulle partite in gioco, con particolare attenzione rivolta al reinserimento lavorativo, manifestando anche la disponibilità a partecipare a Cremona ad una prossima seduta del tavolo permanente sul carcere. Continua da parte dell’Amministrazione comunale il percorso sul carcere e insieme al carcere, nella convinzione che il carcere è un luogo fondamentale di convivenza in ogni città, di sofferenza e di speranza.

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