L'ANALISI
14 Maggio 2023 - 16:35
Andrea Sanzanni (FotoLive/Jacopo Zaninelli)
SCANNABUE - La chiesa di San Giovanni Battista Decollato non è stata sufficiente a contenere le centinaia di persone che questo pomeriggio hanno voluto tributare l’estremo saluto a Andrea Sanzanni, il 49enne morto giovedì pomeriggio in un incidente stradale sulla Castelleonese, nel territorio di Sesto ed Uniti.
Poco prima delle 15, il feretro ha attraversato il paese, partendo dall’abitazione, dove da venerdì era stata allestita la camera ardente. In attesa sul sagrato e in chiesa, decine di fedeli, a cui si sono poi aggiunti i componenti del corteo funebre.
«In questo momento difficile preghiamo affinché la Vergine possa non far mancare alla famiglia di Andrea la forza e la presenza del Signore» ha esordito ad inizio della funzione il parroco don Giancarlo Camastra. Nei primi banchi i familiari e i parenti più stretti di Sanzanni.
Andrea lavorava nella storica azienda siderurgica Poletti, che ha sede a Palazzo Pignano. Nato e cresciuto nella frazione, aveva frequentato le medie a Pandino, come tutti i suoi coetanei. Diversi i pandinesi che sono arrivati in chiesa per il funerale.
Nell’omelia il vicario della zona pastorale nord della diocesi don Alessandro Vanelli ha ricordato proprio lo stretto legame tra Andrea, la sua famiglia e il paese. «Adesso c'è tanto buio qui a Scannabue – ha sottolineato il giovane sacerdote –: è sceso da quando abbiamo appreso della morte di Andrea. Ma non dobbiamo dimenticare l’invito di Gesù ad aprire gli occhi di fronte alla morte tragica. Il Signore ci svela la risurrezione che riguarda lui, ma anche ognuno di noi. Apriamo gli occhi allora per non cedere al buio e constatare quanto sia stata bella la vita di Andrea nel suo paese e nella sua famiglia: il papà Rino, la mamma Rita, la sorella Lucia, la moglie Cristina e la figlia Alessia».
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