L'ANALISI
14 Maggio 2023 - 09:17
GAZZUOLO - Dal cantiere per la sistemazione di via Carrobbio a Belforte, spuntano le testimonianze dell’Età del ferro: tra queste tre tombe. La scoperta è stata fatta nei giorni scorsi e ora tutto è in mano alla Soprintendenza di Mantova. Durante alcuni scavi effettuati nel cantiere stradale in corso, sono stati trovati alcuni resti di antichi insediamenti. A destare maggiore interesse, tre tombe di inumazione. Grazie agli oggetti di corredo in ceramica ritrovati nelle tombe stesse, è possibile far risalire, come spiega il funzionario archeologo della Soprintendenza archeologica delle Arti e del Paesaggio per le provincie di Cremona, Mantova e Lodi Simone Sestito, all’Età del Ferro, quindi tra il 1200 e il 500 Avanti Cristo. Oggetti, questi, che hanno reso più veloce la datazione dei ritrovamenti che, diversamente, avrebbe richiesto lunghe analisi. Gli scavi nell’area dei ritrovamenti sono stati affidati alla ditta Sap. Società Archeologica di Quingentole sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologica delle Arti e del Paesaggio per le provincie di Cremona, Mantova e Lodi.
Un ritrovamento non così comune nel territorio dove sono più diffuse testimonianze d’epoca etrusca. Non è escluso che vi siano ulteriori tombe nella stessa via Carrobbio o nei dintorni: già in passato erano state scoperte canalizzazioni che potrebbero indicare la presenza di un antico insediamento. I ritrovamenti non dovrebbero ostacolare l’avanzamento del cantiere che è proseguito senza problemi. Nel territorio un precedente ritrovamento avvenne a San Martino dall'Argine nel febbraio 2022, quando emersero 12 tombe di età alto medievale (tra il 476 e il 1000).
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