L'ANALISI
14 Maggio 2023 - 05:10
Il veterinario Marco Pellizzari
SESTO CREMONESE - Il Comune di Sesto dichiara guerra ai piccioni che infestano il territorio. Senza colpo ferire, però. Per diminuire il loro numero piazzerà in punti strategici del territorio degli erogatori automatici di un mangime speciale che impedirà ai volatili di riprodursi. Insomma, una sorta di ‘pillola’ che a lungo andare dovrebbe diminuire la loro colonia del 30%.
Dopo le lamentele ricevute soprattutto dagli abitanti dei quartieri residenziali di via Picenengo e Archimede, a Casanova del Morbasco, il sindaco Carlo Vezzini e la sua giunta hanno incaricato una ditta specializzata di redigere il progetto di contenimento che venerdì sera in biblioteca ha illustrato in un incontro pubblico il veterinario Marco Pellizzari, presente anche il titolare della ditta che posizionera’ i distributori Ruggero Ruggeri.
Nel suo intervento esaustivo Pellizzari ha raccontato la storia di questa specie, dando anche qualche dettaglio curioso che forse tutti non sanno. Come il fatto che una volta i nostri nonni i piccioni se li mangiavano e quando negli anni Sessanta hanno smesso di farlo perchè sulle loro tavole sono arrivati piatti più succulenti, loro sono aumentati.
«I piccioni hanno sempre vissuto con l’uomo – ha ricordato il professionista – nei nidi che costruiscono ovunque fanno dalle quattro alle otto covate all’anno e a tre mesi di vita sono già in grado di riprodursi».
Ma quando sono troppi, creano problemi: «Ci sono rischi sanitari – ha ricordato Pellizzari – perchè possono trasmettere malattie virali e parassiti e poi provocano danni quando si cibano delle derrate alimentari stoccate nelle cascine oppure sporcano strade, monumenti e marciapiedi con il guano».
Le strategie per combatterli non mancano: basta fare in modo che non trovino cibo e acqua facilmente, rendere inospitali con le reti ornitologiche da piazzare con criterio nei sottotetti e marcapiani e mettere in campo azioni di controllo demografico. Come quella adottata da Sesto, un’operazione di ‘stop alle nascite’ tutt’altro che cruenta e molto efficace.
«Nei chicchi di mais che loro troveranno per colazione – ha spiegato il medico – ci sarà un farmaco veterinario capace di ridurre la loro performance riproduttiva senza alcun rischio per la loro salute, quella dell’uomo e degli altri animali». Anche la gente deve fare la sua parte, però, adottando i dissuasori.
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