L'ANALISI
13 Gennaio 2023 - 05:15
CREMONA - Migliaia di ore spese nella cattura delle specie che provocano danni, ma anche nel recupero e nella cura degli animali selvatici del Cremonese, feriti o in pericolo. E adesso arrivano le nuove basi per gli abbattimenti. Il nucleo della Polizia provinciale coordinato dal vicecomandante Marco Sperzaga , sotto la responsabilità del coordinatore Salvatore Guzzardo, tira le somme di un 2022 ricco di interventi e guarda a un nuovo anno ricco di sfide, ma anche di nuove frecce all’arco degli agenti.
«Un impegno quotidiano visibile e certificato dai numeri, quello del nostro nucleo di controllo ittico-venatorio — commenta il comandante Guzzardo —: il bilancio è positivo sia sotto l’aspetto operativo sia nell’ottica degli investimenti strutturali. Il più importante messo in campo dall’amministrazione provinciale con i fondi della Regione — assicura — riguarda i Centri di sosta. Saranno infatti realizzati a Gussola e Castelverde, negli spazi che corrispondono alle case cantoniere, celle frigorifere autorizzate da Ats dove conservare i capi abbattuti, prima del recupero da parte del Centro lavorazione selvaggina. Un valido strumento che vale l’importante cifra, già stanziata, di 145 mila euro».
Più di diciottomila piccioni e novanta cinghiali, ma anche cinquanta nutrie (anche se il grosso resta in capo ai Comuni). Raffica di abbattimenti operati nell’anno appena trascorso dagli agenti provinciali. «Ma anche tanti salvataggi — precisa il comandante Guzzardo — perché il nostro obiettivo non è sparare ma, pure in quel contesto, principalmente tutelare gli animali. E lo facciamo grazie alla preziosa collaborazione dei Carabinieri forestali, degli istituti zooprofilattici, degli enti, dell’Ats e dei volontari».
Sono infatti più di 300 gli animali, tra daini, piccoli mammiferi e volatili, a cui gli uomini della polizia cremonese sono riusciti a salvare la vita. Quelli già deceduti, invece, sono stati recuperati e smaltiti per garantire il decoro e la salute pubblica.
Nuove sfide all’orizzonte: quella del cinghiale è adesso un’emergenza paragonabile ai grandi roditori. Il bracconaggio è sotto controllo ma mai del tutto sconfitto e i lupi hanno fatto il loro inatteso ritorno.
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