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CREMONA: I FUORI SEDE

Studenti in cerca di alloggio, richieste in aumento: «Ma qui si vive bene»

Gli studenti degli atenei cittadini alle prese più col caro vita e i costi delle utenze. Gli incrementi ci sono stati «ma nulla da paragonare con quanto accade altrove»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

12 Maggio 2023 - 05:00

Studenti in cerca di alloggio, richieste in aumento: «Ma qui si vive bene»

CREMONA - Nessuna tenda piantata davanti alle università, ma il carovita si fa sentire, e influisce sul budget degli studenti che frequentano gli atenei cittadini. Da Milano a Roma gli studenti universitari protestano per l’insostenibilità del costo degli affitti che mettono a dura prova la possibilità di frequentare corsi lontani da casa. In città il problema sembra essere avvertito in tono minore. E, anzi, Cremona in questo panorama finisce per essere citata come modello. «Il passaparola e le bacheche in università sono il modo migliore per trovare casa. C’è anche il portale Cremonauniversity.it che propone ciò che offre la città, almeno in parte — afferma Francesca Pinna, presidente dell’associazione degli studenti di Musicologia e Beni culturali —. Io pago 230 euro al mese e sono in via Solferino. Per evitare aumenti insostenibili ho deciso di non accendere il riscaldamento, studiavo con tre o quattro coperte addosso».

Clara Durosini, Nicolò Danzi, Matteo Melillo e Andrea Puglisi dell’Università Cattolica


Fabio Cantone arriva da Napoli, frequenta liuteria e racconta: «Pago 400 euro al mese, ma si tratta di un appartamento e sono da solo. Il costo della vita è ancora abbordabile, ma certo quest’anno l’aumento si è fatto sentire sulle utenze, escluse dal canone mensile». Alessandro è di Milano e frequenta il corso di restauro degli strumenti ad arco e dice: «Io vivo nel collegio San Luca, pago 370 euro. Ho potuto accedervi anche grazie al fatto che mi sono formato dai Barnabiti a Milano. Mi reputo fortunato».

Alessandro Trotti e Martina Malchiodi, studenti fuori sede del Politecnico 


Matteo Spagnol, arriva da Pordenone e studia chitarra al conservatorio «abito in corso Garibaldi, sono in un monolocale e pago 320 euro al mese. C’è chi paga la stessa cifra per una stanza. Le situazioni sono molto diversificate». Paolo Dell’Anna, rappresentante degli studenti del conservatorio, racconta: «Ho trovato un bilocale a 350 euro. Non ho ricevuto troppe lamentele sugli affitti dai colleghi. Ma inevitabilmente i costi aumentano, se vuoi vivere da solo».

Fabio Cantone di liuteria


Matteo Melillo arriva da Roma e frequenta la Smea della Cattolica: «Rispetto a Roma, non c’è paragone. Vivo in un appartamento e pago 450 euro al mese, è un appartamento nuovo». Nicolò Danzi arriva da Verona e racconta di aver trovato casa «in via Solferino, a 300 euro al mese, volevo un posto in centro. Mi spaventava la dimensione piccola della città, Una cosa è certa: c’è più domanda che offerta».

Francesca Pinna di Musicologia


Andrea Puglisi è di Siracusa e vive in via Massarotti: «Divido la casa con un altro amico, paghiamo 250 euro a testa al mese. È una casa per studenti, e con questo dico tutto, mobili un po’ vintage, ma in fondo non si sta male e poi sono vicino al Campus». Maria Vittoria Benedini, rappresentante degli studenti del Politecnico e futuro ingegnere gestionale non esita a osservare: «C’è più domanda che offerta, io vivo nel convitto delle Figlie del sacro Cuore pago 430 euro per una stanza, ho avuto un incremento di 50 euro per il riscaldamento nei mesi invernali, so che altri miei colleghi, in affitto, si sono visti aumentare l’affitto mensile di un centinaio di euro. Ma i prezzi rispetto a Milano sono assolutamente concorrenziali. Non c’è paragone».


Alessandro Trotti fa ingegneria informatica al politecnico e arriva da Catania: «Pago 400 euro per una stanza, ma ho pagato anche di più, mi trovo bene ma ho cercato a lungo, molti alloggi sono un po’ vecchiotti». Martina Malchiodi arriva da Piacenza e abita in un appartamento «con tre amiche, ognuna di noi ha una stanza e paghiamo 235 euro al mese. È un vecchio stabile, ma rimesso a nuovo».

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