L'ANALISI
12 Maggio 2023 - 05:10
Al parcheggio e in via Mario
CASALMAGGIORE - «Sappiamo che in alcuni cimiteri qualche barriera è stata tolta, ma è davvero incredibile come la nostra cittadina e frazioni, guardandole con gli occhi di chi ha problemi di deambulazione, possano risultare piene di piccole grandi insidie che mortificano la persona». A dirlo è la consigliera di minoranza Annamaria Piccinelli (VivaceSostenibile), al termine di una perlustrazione nel territorio.
«Un giorno, passando in via Alberto Mario, ho visto una donna con deambulatore che invece di camminare sulla ‘ciclabile’ preferiva stare in mezzo alla strada con evidente rischio — spiega la consigliera —. Qualche tempo dopo ho visto fare la stessa cosa da parte di Massimo Pasini. Gli ho chiesto spiegazioni e lui ha incominciato a mostrarmi la città dal punto di vista di chi ha deambulazione ridotta. Non si tratta solo di disabili, ma anche e soprattutto anziani o persone con bimbi in passeggino. Sono rari i marciapiedi senza dislivelli, avvallamenti, buche: paradossalmente è meglio la carreggiata, pericolosa ma piatta, in cui non si corre il rischio continuo di perdere l’equilibrio».
Piccinelli, con Pasini, volontario Anmic (Associazione nazionale mutilati invalidi civili) ha fatto due passeggiate nel capoluogo e a Vicobellignano, dove vive. «Ci ha tenuto a ribadire più volte che nessuno pretende che vengano abbassati tutti i marciapiedi, ma sarebbe già una buona cosa risolvere i punti più pericolosi». «Spesso — dice Pasini — mostro alcuni dei punti più critici della città ai ragazzi che frequentano il Polo Romani. Con i problemi di deambulazione ed essendo anche fortemente miope non riesco a trovare un lavoro, anche se continuo a sperarci, e così nel frattempo mi dedico al volontariato per sensibilizzare i giovani e parlo con più amministratori possibile».
«Il primo punto in cui li porto è in via Favagrossa di fronte all’uscita della galleria Gorni. All’interno della galleria c’è lo scivolo, ma per arrivarci bisogna superare un marciapiede molto alto. In questo punto credo che bisognerebbe abbassare il marciapiede per un breve tratto e abolire uno stallo per auto, convertendolo magari con porta biciclette. È vero che ci sono altri ingressi, ma se io disabile mi trovo qui, perché devo fare un giro più lungo e non avere invece un marciapiede accessibile?».
Un altro punto critico «è il parcheggio dalla parte opposta del Conad. Adesso che non si può più risalire via Cavour e anche le bici e i motorini devono percorrere via Harris, arrivati al parcheggio non si trova un accesso alle strisce pedonali. Bisogna passare tra le auto e ancora una volta si trova un marciapiede alto. Bisognerebbe togliere uno stallo e fare uno scivolo per accedere all’attraversamento».
«Altri posti che ci ha tenuto a mostrarmi – continua Piccinelli — sono i cimiteri di Vicobellignano e del capoluogo. Pur essendo luoghi molto frequentati dagli anziani, sono moltissime le parti non accessibili per le quali spesso basterebbe un intervento davvero minimo, come alcuni piccoli scivoli. Molte poi sono le scale. Nella parte nuova del cimitero del capoluogo c’è l’ascensore. Un cartello dice che per usarlo è necessario chiamare il custode. Purtroppo non è indicato il numero di telefono e quindi abbiamo dovuto reperirlo facendo qualche telefonata. Il custode ci ha risposto con molta gentilezza e disponibilità a prendere appuntamento, precisando che ci sono diversi anziani che lo chiamano. Una piccola miglioria potrebbe essere esporre il numero del custode e ci chiedevamo anche se non sarebbe possibile averlo un paio d’ore la settimana in presenza fissa, per poter accedere, con passerella mobile, alle scale della parte monumentale e magari per aiutare a portare un vaso o un innaffiatoio».
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