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UNIONE TRA COMUNI

Fusione Torricella-Gussola: la sindaca Bini illustra i vantaggi, ma ci sono perplessità e dubbi

Affollata e animata assemblea con pareri contrastanti sul progetto. La prima cittadina torricellese: «Avremo più efficienza nei servizi e sviluppo economico senza perdere rappresentanza»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

10 Maggio 2023 - 11:29

Fusione Torricella-Gussola: la sindaca Bini illustra i vantaggi, ma ci sono perplessità e dubbi

TORRICELLA DEL PIZZO - È un percorso tormentato quello che sta vivendo la comunità di Torricella del Pizzo verso la possibile fusione con Gussola. Se n’è avuta una ulteriore prova lunedì sera, in palestra, durante l’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale per illustrare le varie tappe della proposta. Una settantina i presenti. Affiancato dagli altri amministratori, il sindaco Sigrid Bini ha illustrato i vantaggi che porterebbe la fusione per incorporazione con Gussola, ma da parte di alcuni sono state sollevate perplessità e dubbi, in qualche caso in modo molto netto. In alcuni serpeggia il timore che Gussola possa in qualche modo finire per annullare l’identità torricellese, altri hanno dimostrato di non credere assolutamente alla utilità della fusione. C’è chi teme che «Torricella non esisterà più» e chi vede il processo come qualcosa di ‘imposto’ dal Comune più grande.

La sindaca di Torricella Sigrid Bini


«Perché proporre la fusione? – si è chiesta Bini –. Per migliorare l’organizzazione degli uffici e l’efficienza dei servizi, per semplificare e ottimizzare la gestione dei servizi, per consentire un equilibrato sviluppo economico, sociale e culturale del territorio, ma anche perché ci sono garanzie per il comune incorporato, cioè il nostro». Il sindaco ha elencato i fattori pro-fusione. Argomento ‘forte’ è poi quello economico: «L’andamento delle entrate Imu ha fatto registrare un calo di 44mila euro dal 2019. Con la fusione, la spesa corrente per abitante, per Torricella passerebbe da 771,59 euro a 577,55. E parlando di entrate e uscite del 2022, la rimanenza dello scorso anno è stata di solo 10.218 euro». La fusione garantirebbe, almeno sulla carta, 603.934 euro all’anno al Comune fuso, per dieci anni.


Il sindaco ha parlato anche della rappresentanza istituzionale, con la previsione della istituzione dei municipi, e ha illustrato le tempistiche del processo: «Prevediamo a giugno di terminare i confronti e il 20 giugno di convocare il consiglio per discutere le osservazioni presentate e poi decidere se indire o meno il referendum. Se si opterà per il sì, a settembre si potrà andare a votare e ci sarà una opportunità da cogliere. Se invece il punto non sarà approvato, rimarrà in essere l’Unione Terrae Fluminis. Per Torricella si potrà parlare di ‘sopravvivenza’? Se il referendum si farà e andrà a votare almeno il 25 per cento degli elettori, perché vinca il sì dovranno esprimersi il 50 per cento più uno. Se vincerà il no, si avrà uno stop alla fusione per sette anni». Se i due Comuni diranno sì alla fusione, a maggio 2024 si terranno le elezioni per il nuovo Comune. Che potrà chiamarsi ‘Gussola Torricella’. Altre ipotesi di nome, lunedì sera, non sono state indicate. 

 

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