L'ANALISI
10 Maggio 2023 - 10:12
CREMONA - Sono tre le componenti della nuova Tarip, che non è una tassa, ma una tariffa corrispettiva puntuale per il servizio di gestione dei rifiuti. In base a quanto approvato lunedì dal Consiglio comunale, la fattura emessa viene calcolata in base ad una componente fissa, una parte variabile calcolata e una variabile misurata. La componente fissa corrisponde a servizi generali, di spazzamento e pulizia ed è calcolata in base alla superficie. A questo dato si aggiunge la categoria tariffaria per le utenze non domestiche oppure il numero dei componenti il nucleo familiare per le utenze domestiche. La quota variabile calcolata, invece, corrisponde ai servizi legati alla raccolta e trattamento delle frazioni differenziate ed è calcolata in base alla superficie e alla categoria tariffaria per le utenze non domestiche oppure in base ai componenti per le utenze domestiche.
L’ultima componente della fattura, quella misurata, è calcolata sui conferimenti minimi annui di rifiuti indifferenziati (per la misurazione si considera il volume del contenitore, anche se non del tutto pieno). Si paga quindi in base al numero di sacchi azzurri utilizzati eccedenti un minimo calcolato che varia a seconda del nucleo. Sono 35.496 le utenze domestiche censite. Di queste, 14.661 (il 41,3%), sono formate da una sola persona; 11.009 (il 31%) da due; 5.153 (il 14,5%) da tre; 3.298 (il 9,3%) da quattro componenti; 949 (il 2,7%) da cinque e 426 (l’1,2%) da più di cinque persone. Durante la sperimentazione da ottobre 2021 a settembre 2021, hanno effettivamente conferito rifiuti indifferenziati 10.125 nuclei formati da una sola persona: hanno buttato una media di 506,84 litri di rifiuto indifferenziato, che corrisponde a 8,45 sacchi da 60 litri. Per loro dunque è prevista una dotazione minima di 8 sacchi azzurri da 60 litri oppure 12 da 40 oppure ancora 5 da 110.
Le 9.305 famiglie con due componenti che hanno conferito effettivamente i sacchi azzurri durante la sperimentazione hanno gettato mediamente 686,33 litri, ossia 11,44 sacchi da 60. La dotazione minima per loro è quindi di 11 sacchi da 60 litri oppure 17 da 40 oppure 6 da 110. I 4.811 nuclei con tre componenti che hanno conferito durante la fase sperimentale hanno buttato 810,8 litri, ossia 13,51 sacchi da 60. Per loro la dotazione minima è di 13 sacchi da 60 litri o 8 da 110. I nuclei con quattro componenti che hanno usato i sacchi azzurri durante la sperimentazione sono stati 3.020, con una media di 934,66 litri e 15,58 sacchi. Per loro i sacchi azzurri diventano 15, sempre da 60 e 9 da 110. La dotazione costituisce anche un minimo garantito compreso nella tariffa.
La tabella qui sopra, dunque, va letta come il calcolo di quanto dovuto a seconda della superficie dell’abitazione e dei componenti del nucleo familiare nel caso venga rispettata la quota minima. In questo caso nessun conguaglio sarà dovuto. Oltre questa soglia i conferimenti aggiuntivi verranno addebitati nella misura di 0,022 euro al litro. In pratica il conferimento di ogni sacco aggiuntivo da 40 litri costerà 0,88 euro; ogni sacco da 60 litri 1,32 e uno da 110 2,42. Questi costi saranno applicati, a conguaglio, l’anno successivo. Il pagamento della fattura rifiuti 2023 potrà essere effettuato in tre rate con scadenza 30 giugno, 2 ottobre e 29 dicembre 2023 oppure in un’unica soluzione con scadenza 30 giugno 2023.
Continuando dunque a ‘consumare’ lo stesso quantitativo di rifiuto indifferenziato prodotto durante la sperimentazione, la nuova tariffa consente un risparmio per le utenze domestiche che rispetto al 2022 varia da un massimo del 15,5% per i nuclei composti da una persona sola in un’abitazione fino a 50 metri quadrati al minimo del 2,6% per quattro persone in 200 metri quadri.
Anche le utenze non domestiche hanno tutte il segno meno nel confronto con il 2022 tranne la categoria 04, campeggi, distributori carburanti, impianti sportivi che fa segnare un +78%. Ma questa voce registra zero utenze a Cremona. I costi complessivi della raccolta e della gestione e smaltimento dei rifiuti indifferenziati misurati con i sacchi azzurri ammonta per il 2023 a 1,6 milioni: in base ai dati della sperimentazione questi costi sono ripartiti in 620mila euro a carico delle utenze domestiche e 998mila a carico di quelle non domestiche. Secondo la relazione presentata in Consiglio comunale dall’assessore Maurizio Manzi, le utenze non domestiche sono 2.833 e hanno prodotto il 61,6% dei rifiuti indifferenziati.
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