L'ANALISI
07 Maggio 2023 - 13:56
La benedizione del Monumento ai Caduti di Malagnino
MALAGNINO - Taglio del nastro per l’area del ricordo di fianco al polo scolastico del paese. Una cerimonia fortemente voluta dall’amministrazione comunale grazie alla fattiva collaborazione dell’associazione bersaglieri di Pieve San Giacomo e delle associazioni del paese. Dopo l’alzabandiera e l’inno nazionale intonato dalle note della Junion Band dell’Oglio Ciria, il primo cittadino Donato Losito ha spiegato che «con queste 4 stele colmiamo un vuoto che pesava sulla comunità di Malagnino. Eravamo forse l’unico comune della provincia di Cremona che non aveva un monumento dedicato ai caduti, un luogo che ricordasse il sacrificio di chi ha lasciato la propria vita durante le guerre, le missioni di pace nel mondo, di chi è stato vittima del dovere o del personale sanitario che ha perso la vita durante la recente pandemia. Oggi il monumento esiste, ma noi lo abbiamo definito area del ricordo. E’ davanti ai nostri occhi, tributo al sacrificio di tante vite».
«Questo segno tangibile - ha proseguito Losito - è stato realizzato in una strada che questa amministrazione, due anni fa, in occasione del centenario di traslazione della salma, ha dedicato alla memoria del milite ignoto. Una collocazione non casuale: accanto al plesso scolastico con attenzione alla capacità dei nostri piccoli studenti di capire e valorizzare il messaggio insito nel ricordo. Un’area consegnata all’intera cittadinanza perché lo renda luogo di rispetto e di religioso omaggio. Questo è lo spazio che abbiamo scelto per rendere onore a tutti coloro che hanno sacrificato affetti e futuro per la libertà e democrazia, per la difesa dell’uomo e l’onore della patria. Diventa l’emblema dell’incontro tra le generazioni, testimonianza dell’insegnamento che possiamo trarre dal passato. Queste quattro stele non hanno solo lo scopo di non farci dimenticare ma anche di farci riflettere. Un punto di partenza per guadagnarsi il futuro, per non ipotecarlo alla violenza, all’illegalità, all’ingiustizia, alla sopraffazione, alle intolleranze e alla discriminazioni. Ci possiamo e dobbiamo assicurare un futuro di pace attraverso la ricerca e il mantenimento di una memoria collettiva che passa attraverso l’ascolto, l’educazione, lo studio e il rispetto delle istituzioni».
E’ seguito il taglio del nastro effettuato dal sindaco, da Maria Pia Rosani vedova del medico Luciano Abruzzi e da Stefano Musarra, vice prefetto aggiunto e lo scoprimento delle quattro stele. Dopo la benedizione di don Paolo Fusar Imperatore, la cerimonia si è conclusa con il suono del Silenzio. Erano presenti molte autorità tra cui il colonnello Giuliano Gerbo, comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Franco Cicogna del 10° Reggimento Genio Guastatori, il maggiore Fabrizio Liberati comandante della compagnia carabinieri di Casalmaggiore, il tenente Anna Pezone del comando provinciale della Guardia di Finanza, il luogotenente Paolo Fiori comandante della stazione carabinieri di Sospiro, il sostituto commissario coordinatore Pier Luigi Parentera comandante di reparto della polizia penitenziaria, Loredana Uberti presidente del comitato di Cremona della Cri, Laura Rossi dirigente dell’Ic Cremona3, i sindaci del territorio e i presidenti delle associazioni.
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