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CASALBUTTANO

Esplosione alla fonderia Trade Broker di San Vito, aperta un'inchiesta

Mentre proseguono le indagini, dai sindacati vengono riaccesi i riflettori sul tema della sicurezza negli ambienti professionali

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

06 Maggio 2023 - 15:47

Esplosione alla fonderia Trade Broker di San Vito, aperta un'inchiesta

CASALBUTTANO - Mentre proseguono le indagini sul drammatico infortunio sul lavoro alla Trade Broker di via Trieste, che ha provocato cinque feriti di cui tre ancora ricoverati in gravi condizioni presso i Centri ustionati del Niguarda di Milano e di Parma, dai sindacati vengono riaccesi i riflettori sul tema della sicurezza negli ambienti professionali. Sull’esplosione di ieri pomeriggio è stato aperto un fascicolo, con l’azienda temporaneamente posta sotto sequestro per consentire i rilievi. Che sono stati compito dei vigili del fuoco di Cremona, dei tecnici dell’Ats Val Padana e dei carabinieri della caserma di Casalbuttano coordinati dalla compagnia di Cremona. In base ad una più precisa ricostruzione dei fatti, attorno alle 15 a scoppiare sarebbe stata la bombola che serve per portare in pressione il macchinario utilizzato per la presso-fusione dell’alluminio.

La fonderia di San Vito, infatti, si occupa di fusione del metallo per realizzare oggettistica minuta. Il surriscaldamento, che ha preceduto l’esplosione e lo scoppio stesso, ha interessato anche le tubature contenenti olio incandescente, che ha quindi investito i cinque lavoratori. Viene precisato che tutti stavano svolgendo le loro mansioni regolari, i diversi livelli di gravità sono da imputare quindi al grado di vicinanza al punto dello scoppio.

Ad avere la peggio è stato un 58enne residente a Quinzano d’Oglio (Brescia) che oltre ad essere colpito da olio e frammenti della bombola è stato investito anche dai mattoni caduti dal tetto, dove si è aperto un foro proprio in seguito all’esplosione. L’uomo, che ha dunque riportato gravissime ferite e ustioni, è stato ricoverato in codice rosso al Niguarda: è in prognosi riservata, nel reparto di terapia intensiva, e in base a quanto è stato possibile apprendere le sue condizioni sono stazionarie. Stabili anche i due ricoverati al Centro grandi ustionati di Parma. Risultavano fin dall’inizio meno preoccupanti, invece, le condizioni di ulteriori due lavoratori portati all’ospedale Maggiore di Cremona.

La Fiom Cgil di Cremona, tramite il segretario Armando Generali, esprime «profonda preoccupazione per l’ennesimo infortunio sul lavoro» e «si unisce alle famiglie dei lavoratori colpiti, esprimendo la massima solidarietà in questo momento difficile». Quindi viene ribadito: «La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità fondamentale, garantita in ogni ambiente professionale, pertanto chiediamo alle autorità competenti di effettuare un’indagine accurata e dettagliata per stabilire le cause dell’incidente e prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori».

Anche la Uil Cremona-Mantova auspica la guarigione dei cinque feriti e, tramite il segretario Fabio Caparelli, conferma: «In attesa che le forze dell’ordine e gli istituti preposti all’accertamento si esprimano sulla dinamica e sulle cause, il sindacato chiede ancora una volta che vengano attuati maggiori controlli sul territorio e nelle fabbriche. Si chiede l’istituzione di una Procura speciale e l’inasprimento delle pene e delle sanzioni per quelle realtà produttive che violando le norme sulla prevenzione e sicurezza provocano infortuni anche mortali».

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