L'ANALISI
03 Maggio 2023 - 05:15
Biondo Caruccio (Pozzaglio) a Graziella Locci (Castelverde)
POZZAGLIO/CASTELVERDE - Ancora tensioni all’interno dell’Unione di Pozzaglio e Castelverde tra assemblea pubblica, riunioni per cercare di trovare un accordo in vista dei due consigli in programma il primo oggi e il secondo la prossima settimana. Sarà però difficile trovare una quadra. Durante l’assemblea pubblica che si è svolta in municipio a Pozzaglio il primo cittadino Biondo Caruccio ha spiegato ai cittadini cosa sta avvenendo.
«Con questo cambio di statuto – spiega – non si tratta più di un’Unione ma di una fusione: Pozzaglio viene completamente assoggettato a Castelverde, che al contrario può prendere tutte le decisioni in autonomia. Dopo i due consigli dell’Unione, non appena i cambi verranno pubblicati all’albo pretorio, faremo ricorso al Tar per chiedere la sospensiva e valuteremo con i nostri legali se ci sono gli estremi per intraprendere vie legali e chiedere i danni. Un’azione che va nella direzione di tutela dei cittadini».
La cittadinanza è divisa: c’è chi dà man forte al sindaco e chi chiede un confronto con l’amministrazione di Castelverde. «Soprassiedo – dice Locci – allo sgarbo istituzionale di non essere stata messa al corrente ed invitata alla riunione pubblica. Sono ormai abituata da anni a queste cadute di stile che nel mondo politico spesso purtroppo sono la normalità. Il tema è quello che Pozzaglio nel 2014 ha chiesto supporto a Castelverde per ottemperare alle disposizioni della legge Del Rio. Castelverde ha pertanto iniziato un percorso di Unione dei Comuni che ha portato a tutto il territorio vantaggi innegabili.
Castelverde e Pozzaglio hanno trasferito tutte le funzioni e tutto il personale al nuovo ente, operazione non semplice che ha portato nelle casse dell’Unione più di due milioni di euro. I due Comuni, con dimensioni differenti (Pozzaglio come popolazione è inferiore alla frazione di Costa Sant’Abramo) nell’attuale statuto sono rappresentati nell’organo della giunta in maniera paritaria e questo aspetto non è assolutamente rispettoso dei numeri dei residenti. Pertanto Castelverde, in prossimità del termine del mandato amministrativo ha voluto riequilibrare questo ‘vizio’.
Nonostante Castelverde in questi anni abbia avuto come obiettivo il benessere di tutto il territorio e abbia mantenuto sempre un comportamento più che collaborativo verso Pozzaglio, a sorpresa ha dovuto subire una spropositata reazione di potere dal sindaco Caruccio che si è lasciato andare a minacce personali che nulla hanno a che fare con il ruolo di un amministratore.
È come se avesse improvvisamente dimenticato o annullato il percorso che amministratori di Castelverde, funzionari e dipendenti hanno portato avanti per il territorio. Un posto in meno in giunta va ad annullare con un colpo di spugna la collaborazione di 8 anni che ha portato contributi e benessere ai due Comuni. C’è da dire che da sempre Caruccio non nasconde il desiderio di uscire dall’Unione Terra di Cascine per unirsi all’Unione Oglio Ciria, ma nella realtà non ha mai agito per realizzare questo passaggio Castelverde, essendo un comune di oltre 5mila abitanti, con un’ottima situazione di bilancio è in grado di restare in piedi in totale autonomia».
Nel frattempo oggi si terrà la seduta consiliare dell'Unione per il secondo passaggio del nuovo statuto che richiede una maggioranza del 50 per cento più uno (la terza ed ultima con cui si concludono i passaggi consiliari verrà convocata la prossima settimana). Ieri il sindaco Locci e la vice Nicoletta Domaneschi hanno incontrato la vice di Pozzaglio Lara Bianzi e il capogruppo di maggioranza Michela Armanni.
Un confronto aperto dove è stato ribadito da parte degli amministratori di Castelverde che «non vi è la volontà di mettere in difficoltà Pozzaglio con il cambio di statuto ma solo di porre rimedio, entro la fine del mandato, ad un vizio di scarsa rappresentatività. L'obiettivo rimane sempre il benessere del territorio che ha consentito e consente ancora ora di ottenere finanziamenti importanti». Con Bianzani e Armanni si sono aperti degli spiragli di accordo che però dovranno essere accettati dal resto del gruppo di maggioranza.
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