L'ANALISI
02 Maggio 2023 - 08:13
CREMA - Le celebrazioni provinciali per la festa del primo Maggio si sono svolte al monumento di piazza Marconi, dedicato ai Caduti sul lavoro. Presenti vertici dei sindacati confederali, Mario Calzi presidente dell'Anmil Cremona, il sindaco Fabio Bergamaschi e i rappresentanti delle altre istituzioni. "86mila infortuni di cui oltre cento mortali, denunciati in questa prima parte dell'anno - ha ricordato Calzi -: guardo a questi dati con crescente preoccupazione. Dietro freddi dato su infortuni e malattie professionali ci sono vite cambiate per sempre. Gli invalidi del lavoro e le loro famiglie non possono attendere oltre, considerato che la gran parte della normativa che regola le prestazioni a cui hanno diritto è contenuta in un testo unico datato 1965, ormai non più al passo con la società e il mercato del lavoro. Va riformato e va rivisto il sistema di indennizzi".
Poi l'autodenuncia di Roberto Barbaglio consigliere provinciale. "Come istituzioni diamo in deficit enorme su questa situazione. Si parla molto si dicono molte cose, veniamo richiamati spesso e volentieri ma non ci muoviamo. Sono alcuni anni che partecipo a questa manifestazione però la problematica è sempre quella: i morti sono sempre di più gli infortuni idem, quindi c'è qualcosa che non funziona e sono proprio le istituzioni che dovrebbero fare di tutto per evitare queste situazioni".
Il sindaco Fabio Bergamaschi ha ricordato il diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e poi ha proseguito. "La prestazione lavorativa del singolo va coniugata all'utilità sociale, nella quale la valorizzazione dei talenti delle propensioni e degli interessi personali viene posta a fattor comune nella proficua interazione sociale che conduce al progresso di un'intera comunità. Non si può non riscontrare nel testo costituzionale un'autentico capolavoro di liberalismo sociale, equilibrato nell'alchimia tra i valori della libertà e della solidarietà, avverso ad ogni degenerazione di un individualismo libertario e disgregante e di un collettivismo che mortifica l’aspirazione individuale".
Gabriele Cavallini, presidente del comitato per la promozione dei principi della Costituzione ha sollecitato a una difesa dei diritti dei lavoratori. "Lavoro principio fondativo della Repubblica e della Costituzione. Della democrazia è figlia l'idea di lavoro che i nostri padri costituenti avevano in mente.e che dobbiamo avere chiara anche noi oggi. Troppi lavoratori oggi non vedono riconosciuti i propri diritti, i giovani che intraprendono professioni del futuro, i riders, tanti altri precari, nella scuola nella ristorazione nel turismo e nell'edilizia. Trovare soluzioni e strategie è compito della politica e dei governi. Noi ricordiamo come la Costituzione affronta questi temi indicando la via. Bisogna essere disposti ad ascoltarla. Lo faremo sempre presente alla politica e ai cittadini".
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