L'ANALISI
28 Aprile 2023 - 05:25
CREMONA - Il bilancio all’esame del consiglio comunale è il rendiconto relativo alla gestione 2022, ormai acqua passata. Ma non per questo le polemiche ieri pomeriggio in Sala dei Quadri sono state meno accese, con l’opposizione all’attacco e il capogruppo di Forza Italia, Carlo Malvezzi che ha quantificato in 70 milioni la spesa necessaria «alle prossime amministrazioni per porre rimedio allo stato in cui lascerete la città». E il sindaco Gianluca Galimberti che ha passato in rassegna tutti i dati migliorativi e ha rivendicato: «C’è la nostra idea di città e ne siamo orgogliosi». E Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) che ha chiosato ruvidamente: «Affermare che questa amministrazione non ha investito sui servizi ai cittadini significa avere le fette di salame sugli occhi».
A presentare il rendiconto è stato Paolo Viani, dirigente del settore Economico Finanziario, in sostituzione dell’assessore Maurizio Manzi, assente per motivi di salute. Viani ha spiegato che tutti i parametri che definiscono l’allarme deficit sono negativi. Il bilancio presenta un totale di entrate pari a 148.216920,46 euro e un totale di spese pari a 131.196.694,43 euro. L’avanzo di competenza è di 17 milioni. Il bilancio 2022 ha fronteggiato anche un aumento dei costi energetici pari a 4,2 milioni e di 1,2 per il personale. Il ragioniere capo ha quindi sottolineato i punti di forza. Primo fra tutti il contrasto all’evasione: nel 2022 gli accertamenti ammontavano a 6.321.709 euro, l’11,7% delle entrate tributarie (erano il 2,11% nel 2014) e il totale cumulato dal 2014 è di 35.822.601.
Poi la tempestività di pagamento ai fornitori che nel 2022 è negativo: anticipato di 22 giorni rispetto alla scadenza della fattura. Il Comune, poi, non ha in pancia derivati e non ha acceso mutui. Il debito pro capite è passato dai 562 euro del 2014 a 405,87 e lo stock è passato da 40.274.069 a 28.751.950 euro. C’è poi il capitolo della gestione dei residui attivi, cioè i crediti non riscossi. Su questo tema la Corte dei Conti aveva messo nel mirino il Comune. E Viani ha spiegato che per quanto riguarda le entrate tributarie, i residui attivi del 2022 ammontavano a 4.735.651,50 euro contro i 9.657.118,85 dell’anno precedente, con una riduzione pari a 4.921.467,35 euro.
Quelli ‘vetusti’, ossia con più di tre anni di anzianità, passano dai 3.607.905,41 euro del 2021 a 71.355,46 nel 2022, «principalmente per effetto delle cancellazioni dei crediti di dubbia esigibilità intervenute con il riaccertamento ordinario e anche per effetto di una migliorata capacità di riscossione». Per quanto riguarda i capitoli, le spese più importanti sono relative a Diritti sociali, politiche sociali e famiglia (29,2 milioni); Servizi istituzionali e di gestione (19 milioni); Sviluppo sostenibile e tutela di territorio e ambiente (12,4 milioni); Istruzione e diritto allo studi (10,8 milioni); Trasporti (7,5 milioni).
Malvezzi ha attaccato spiegando che «la montagna di entrate dello Stato ci avrebbe autorizzato a pensare ad un miglioramento dei servizi ai cittadini. Invece vediamo strade e marciapiedi in uno stato tale da limitare la capacità di spostamento dei cittadini. L’illuminazione pubblica non è stata rifatta e abbiamo visto solo interventi tampone. Per quanto riguarda l’igiene urbana, la piattaforma di San Rocco è letteralmente inaccessibile e mancano i cestini ovunque in città. Non ci sono stati significativi investimenti sul verde. Per le infrastrutture manca ancora la soluzione agli snodi critici come via Giordano e la tangenziale».
Alessandro Zagni (Fratelli d’Italia) ha sottolineato il tema delle manutenzioni, «un argomento che vede chiunque viva la città. Sarebbe opportuno che il Comune si occupasse anche delle piccole cose. C’era un assessorato dedicato a questo, non so se esista ancora. Quando avevamo chiesto lumi ci era stato risposto che era prevista una squadra di manutentori che girasse la città intervenendo dove necessario. Bene, forse questa squadra andrebbe implementata. E non ci si dica che mancano i soldi. I soldi ci sono e non sono stati spesi, visto che il bilancio chiude con un avanzo. Denari che erano a disposizione e non sono stati spesi».
Simona Sommi (Lega), ha ricordato: «In Commissione avevo chiesto a Manzi dell’avanzo e mi era stato risposto che era suo dovere avere un atteggiamento prudenziale». Il capogruppo Pd Roberto Poli ha insistito «sull’oggettività dei numeri». E il debito pro capite dei cittadini cremonesi «dal 2014 è calato del 28%». L’avanzo di bilancio? «Ricordo la fibrillazione di quei giorni per la corsa al rialzo dei costi energetici e questo spiega l’atteggiamento di giusta prudenza. È un bilancio sano — ha aggiunto — che mantiene un livello dei servizi eccellente».
Il sindaco ha passato in rassegna i trend, rivendicando: «In questi nove anni abbiamo definito la solidità strutturale del bilancio». Ha sottolineato il tema del recupero dell’evasione, «che è una questione di giustizia sociale, ma anche di ampliamento della base imponibile». Su Aem ha ricordato quando nel 2015 «eravamo all’articolo 67 della legge fallimentare. Oggi è risanata e non lavora più a debito come invece faceva prima. E ha chiuso il bilancio con il segno più. Il Comune è solido, così come lo sono tutte le partecipate: il teatro Ponchielli, il Museo del Violino e Cremona Solidale. Quando siamo arrivati noi non era così».
Quanto alla «montagna di risorse», il sindaco ha sottolineato, arrabbiandosi, che «non sono soldi regalati, ma si tratta di bandi vinti grazie al lavoro di tante persone». Ha rivendicato il lavoro di messa in sicurezza su amianto e antisismica nelle scuole e ha ricordato che il costo degli asili a Cremona è coperto solo per il 27% dalle famiglie. Sul verde «abbiamo investito tantissimo, tanti gli alberi piantati. Quest’anno faremo otto sfalci e le potature sono diventate sistematiche. L’illuminazione? Oggi al 90% è a led, mentre prima era un patchwork». Quanto alla questione dell’avanzo, Galimberti ha spiegato che «durante l’anno non sappiamo che al 31 dicembre ci sarà l’avanzo. E in ogni caso l’avanzo viene speso l’anno successivo. È successo nel 2022 e succederà quest’anno».
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