L'ANALISI
28 Aprile 2023 - 05:05
Il Salva cremasco
CREMA - La Libera Associazione Agricoltori Cremonesi lancia il distretto del cibo cremasco. L’associazione di categoria è tra i promotori dell’iniziativa, che ha mosso i primi passi l’altra sera in castello a Pandino, nel corso di una riunione tra la giunta dell’Area omogenea (presente al completo), il consigliere regionale Matteo Piloni, Ernesto Zaghen della Libera, Silvia Cenadelli, vicedirettore dell’Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda e Emanuele Cabini, presidente degli agronomi provincia di Cremona.
Ha introdotto Gianni Rossoni, sindaco di Offanengo e presidente dell’Area omogenea. Poi ha preso la parola Piloni che ha ufficialmente proposto in Regione la costituzione, appunto, del distretto Cremasco del cibo. A fare gli onori di casa il sindaco di Pandino Piergiacomo Bonaventi, che siede in giunta. «Il distretto del cibo cremasco è un’occasione importante per valorizzare il lavoro e la filiera di qualità dei prodotti locali garantita da agricoltori e allevatori del territorio – sottolinea Zaghen –: i sindaci dell’Area omogenea si sono dimostrati molto sensibili nel cercare di aiutare le aziende, in modo che possano approfittare di questa opportunità che la Regione mette sul piatto».
Zaghen evidenzia poi come si potrebbe procedere nella creazione del distretto. «Bisogna lavorare tramite un partenariato pubblico privato, con la spinta e motore che arrivi dall’imprenditoria. La base di partenza sono anche i tanti eventi gastronomici e legati alle tradizioni agricole che caratterizzano Crema e il Cremasco. Siamo alla vigilia la festa del salame dei prossimi giorni a Crema, poi ci sarà quella del fieno, che ha preso piede a Pandino, e ovviamente la super tradizionale fiera del tortello dolce che si tiene in agosto a Crema».
Il terreno fertile, insomma, non manca. «Bisogna ricordare ai cremaschi e ai turisti – prosegue Zaghen – che i prodotti di eccellenza che abbiamo derivano dal lavoro di allevatori e agricoltori. Il distretto dovrà muoversi anche su questi temi. Abbiamo vicino esempi di realtà analoghe che funzionano, ad esempio quello della Bassa pianura bergamasca, con il quale abbiamo la possibilità di creare una sinergia importante, così come sono già uniti i tre parchi Adda, Serio e Oglio. Queste realtà sono una struttura consolidata, che potrebbero aiutarci a raggiungere degli standard qualitativi e ad avere visibilità».
Zaghen ritiene decisiva la capacità di fare squadra del Cremasco. «Ingredienti fondamentali aggregazione territorio, aziende private poi gli istituti del settore, penso alla Casearia di Pandino e l’agrario Stanga di Crema — conclude l’esponente della Libera —: come associazione abbiamo già illustrato le problematiche da affrontare». Nel corso della riunoone Cenadelli ha raccontato dell’esperienza positiva del distretto del cibo della Bassa bergamasca. Cabini ha evidenziato alcuni dei vantaggi del futuro distretto. Piena disponibilità a collaborare e a fare la propria parte è arrivata da Rossoni per conto dei sindaci dell’Area omogenea. La riunione si è conclusa con l’impegno di coinvolgere tutti i comuni del Cremasco, per illustrare la proposta e aprire un confronto con loro e, in questo modo, verificare la possibilità di intraprendere questa strada.
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