L'ANALISI
27 Aprile 2023 - 15:06
CASALMAGGIORE - Un tratto dopo l’altro, avanza la realizzazione della Ciclovia Turistica Nazionale VenTo, VeneziaTorino, che coinvolge pienamente anche il territorio casalasco. Ne è prova il fatto che AiPo, Agenzia interregionale per il fiume Po, ha pubblicato un avviso relativo all’acquisizione di terreni che si trovano nel territorio di Casalmaggiore. L’atto è collegato alla progettazione definitiva ed esecutiva e realizzazione dei lavori del tratto compreso tra Stagno Lombardo e Viadana, lungo 55 chilometri, che ha un costo di 9,8 milioni di euro, finanziati dal Pnrr. AiPo ha precisato che dalle risultanze dei registri catastali un proprietario risulta deceduta o irreperibile, né si evincono con certezza successivi modi di acquisto nelle medesime titolarità. Per questo è stato necessario richiedere al Comune di affiggere l’avviso “al fine di una corretta informazione anche per gli eventuali aventi diritto dei proprietari catastali interessati”. La proprietà interessata dall’esproprio, come avviene sempre in questi casi, può presentare delle osservazioni.
Ven.To. è un’infrastruttura ciclabile di oltre 700 chilometri che corre lungo gli argini del fiume Po da Venezia a Torino. L’obbiettivo è quello di generare occupazione ed economie a partire da una nuova idea di turismo lento. Ad oggi sono 16 i lotti finanziati grazie a risorse statali, regionali e comunali. Si tratta di circa 539 chilometri di pista ciclopedonale, oltre il tre quarti dell'estensione della ciclovia. Il lotto di Cremona - cioè l’attraversamento delle chiuse del porto canale - è stato già realizzato. Il progetto è nato nel nel 2010 al Politecnico di Milano su iniziativa di un gruppo di ricerca multidisciplinare, composto da architetti, ingegneri e urbanisti, che si è interrogato sulle possibili proposte attraverso le quali far fronte ai problemi delle aree marginali.
Come tenere in vita piccoli comuni, lontani dai grandi centri, in crisi di identità e di idee, soggetti a spopolamento e invecchiamento della popolazione? Quale futuro immaginare per territori ricchi di risorse sconosciute ai più? Come ricucire la bellezza scomposta ma capillarmente presente in queste terre, rendendola fruibile e accessibile da un pubblico più ampio dei soli abitanti? Uno sguardo a Nord delle Alpi ed ecco una risposta possibile: in Austria, Germania, Olanda e Francia le grandi ciclabili lungo i fiumi sono il motore di una sana occupazione e hanno la forza per contrastare, o almeno rallentare, quelle dinamiche di spopolamento che hanno colpito vaste aree in seguito a processi di deindustrializzazione. E in alcuni casi sono state progettate proprio con questo obiettivo.
Il progetto si è dimostrato capace di portare nell’agenda del decisore pubblico il tema dell’infrastrutturazione cicloturistica di lunga distanza, superando i limiti amministrativi e culturali entro cui era imbrigliata la pianificazione delle reti ciclabili. Dal 2016 Ven.To. è parte del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche.
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