L'ANALISI
I NODI CALDI IN CONSIGLIO
21 Aprile 2023 - 20:42
CREMONA - Stop al ‘condono’ delle multe per i ritardatari del permesso di circolazione in Ztl. La svolta, scattata la scorsa primavera, è diventata ufficiale oggi con l’approvazione in consiglio comunale della modifica al regolamento di Polizia locale. In buona sostanza, fino a un anno fa le contravvenzioni contestate da chi non aveva rinnovato per tempo il permesso comunale venivano annullate in autotutela e al trasgressore spettava soltanto il pagamento delle spese di accertamento e notificazione. Con la revisione promossa dal Comando di Polizia locale, guidato da Luca Iubini, i cittadini sanzionati hanno l’obbligo di pagare e possono presentare ricorso esclusivamente al prefetto o al giudice di pace.
La stretta ha mandato su tutte le furie Carlo Malvezzi, capogruppo di Forza Italia in consiglio. «Il Comune ha tradito la buona fede dei cittadini — ha dichiarato —. Fino alla fine del 2021 tutte le richieste di annullamento sono state puntualmente accolte: 278 nel 2019, 356 nel 2020 e addirittura 2.184 l’anno successivo. Nel 2022, invece, è stata riconosciuta soltanto la metà delle istanze: 565 sulle 1.162 totali». Malvezzi si è scagliato, in particolare, contro le modalità di adozione del provvedimento: «L’amministrazione non si è preoccupata in alcun modo di avvisare la popolazione. Anzi: sul sito web era ancora indicata a chiare lettere la possibilità di richiedere l’annullamento in autotutela mentre la nuova procedura era già entrata, di fatto, in vigore».
Il leader forzista, quindi, ha aggiunto: «Nella maggior parte dei casi il cittadino si accorge del permesso scaduto soltanto nel momento in cui riceve la multa, che, tra l’altro, è piuttosto salata: da un minimo di 58,10 euro a un massimo di 166,50 euro. Perché il Comune non si premura di contattare in anticipo i possessori dei permessi in scadenza? Ora c’è chi è costretto a pagare più sanzioni in un colpo solo: un autentico salasso che è l’esito della mancanza di trasparenza e di correttezza di questa amministrazione».
Inoltre, Malvezzi ha richiesto la convocazione della commissione Sicurezza per valutare una modifica sostanziale del sistema dei permessi: «Cito una situazione paradossale — ha detto —: i possessori di auto ibrida, che hanno diritto automatico di accesso alla Ztl , sono costretti a richiedere il rinnovo dell’autorizzazione a circolare ogni due anni. Un aggravio inutile e insensato. Cremona dovrebbe adeguarsi a quanto accade già in altre città, dove tutti i permessi hanno una durata di quattro anni».
Il comandante Iubini ha motivato così il cambio di rotta: «Abbiamo effettuato un approfondimento tecnico sul tema dell’autotutela. In sostanza, la legge prevede che la via maestra per opporsi a una multa è il ricorso alla Prefettura o al giudice di pace. La possibilità di ricorrere all’autotutela segue un percorso delicato e con un raggio di azione assolutamente limitato. Dopo esserci confrontati con l’avvocatura e aver preso in esame uno specifico pronunciamento dello scorso maggio da parte della Corte di Cassazione, abbiamo deciso di cancellare la prassi in uso e di ridefinire il regolamento». E ha specificato: «Se non è concessa alcuna deroga, ad esempio, per le assicurazioni e le revisioni, perché si dovrebbero cancellare le sanzioni per i permessi di circolazione scaduti? La regola della consuetudine non può avere valore legale, perciò abbiamo optato per la disapplicazione».
L’assessore alla Sicurezza, Barbara Manfredini, ha precisato: «Si tratta di una scelta di tipo tecnico e i cittadini sono stati avvisati in maniera appropriata con una comunicazione sul sito web del Comune. Oltretutto, l’applicazione della nuova norma è stata progressiva, con un’azione di accompagnamento da parte della Polizia locale. In ogni caso, solleciterò l’ufficio Permessi ad attivarsi per segnalare ai cittadini l’avvicinarsi della scadenza del permesso». A proposito della richiesta di Malvezzi di rivedere il dispositivo delle autorizzazioni, Manfredini si è detta «disponibile ad aprire un confronto con tutti i settori comunali interessati».
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