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CAMBIO IN CONSIGLIO REGIONALE

Vitari emozionato: «Sento tutto il peso del nuovo incarico»

All’ex vice sindaco leghista di Ticengo il seggio lasciato vacante da Bongiovanni: «Ringrazio Filippo per l’estrema correttezza che ha dimostrato»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

20 Aprile 2023 - 19:31

Vitari emozionato: «Sento tutto il peso del nuovo incarico»

Riccardo Vitari subentrerà a Bongiovanni in Consiglio regionale

TICENGO - Da quattro anni è amministratore comunale, prima come vicesindaco del compianto Mauro Agarossi e negli ultimi dieci mesi come primo cittadino facente funzione. La sua prima militanza nella Lega risale a quando era poco più che un ragazzino. Appena maggiorenne era entrato nei Giovani padani. Un anno fa la scelta di tornare a tesserarsi: 39 anni, sposato, un figlio di 14 anni e un lavoro da tecnologo di processo cosmetico, Riccardo Vitari subentrerà a Filippo Bongiovanni come consigliere del Carroccio. Alle regionali di febbraio aveva raccolto 552 preferenze. Oggi ha appreso la notizia della volontà del sindaco di Casalmaggiore di dimettersi.

«Con Filippo mi sono sentito nei giorni scorsi, quando già c’era nell’aria la questione dell’ineleggibilità. Lo ringrazio innanzitutto per l’estrema correttezza che ha dimostrato. Per me questi momenti sono davvero molto particolari e non nascondo una certa emozione: è evidente che chi si candida lo fa con la convinzione di poter dare il proprio contributo. Ma bisogna anche essere realisti. Il candidato principe su cui puntava la Lega, come hanno poi confermato le urne, era Bongiovanni. Io mi ero prefigurato un ruolo di riferimento e di collegamento, per essergli utile soprattutto in merito alle questioni legate al Cremasco, territorio in cui sono nato, cresciuto e dove tutt’ora vivo. La mia candidatura era dunque l’inizio di un percorso politico».

Inevitabilmente, adesso Vitari brucerà le tappe. Un radicale cambio di vita, che inevitabilmente comporterà la necessità di prendere un lungo periodo di aspettativa al lavoro, almeno cinque anni, poi si vedrà. Vitari sente il peso di questa grande responsabilità, ma non arriva certo impreparato. Forte delle 552 preferenze raccolte, ma soprattutto dell’esperienza accumulata in questi anni da amministratore comunale. «Ticengo è un piccolo paese dunque chi si prende il compito di governarlo deve imparare alla svelta ad orientarsi un po’ in tutti i settori, destreggiarsi tra tecnicismi e incombenze amministrative che il personale ridotto all’osso non può sempre seguire direttamente».

Giusto una settimana fa Vitari ha confermato la sua volontà di ripresentarsi alle comunali, candidandosi nella lista della maggioranza uscente. Tutti lo davano come certo candidato sindaco, ma già si parlava dell’inellegibilità di Bongiovanni, che avrebbe fatto del 39enne tecnico della cosmesi il primo degli aventi diritto ad entrare al Pirellone. Forse questa pospettiva ha cambiato le carte in tavola. Vitari non aveva commentato, limitandosi a spiegare la sua scelta di non candidarsi sindaco con «motivi personali».

Il gruppo ‘Ticengo bene comune’ ha scelto la 32enne Daniela Brognoli, già assessore al Welfare negli ultimi quattro anni. Il paese andrà al voto il 14 e 15 maggio, come tutti gli altri comuni italiani. «Il ruolo di consigliere regionale non è incompatibile con quello di consigliere comunale – conclude Vitari –: per questo motivo io rimarrò in lista. Se sarò eletto non potrò avere ulteriori incarichi e mi riferisco ad esempio ad un assessorato, ma voglio restare al fianco dei compagni di viaggio degli ultimi quattro anni e dei nuovi candidati del nostro gruppo, anche per rispetto all’impegno che ho preso con i cittadini di Ticengo». In paese la competizione sarà con la lista guidata dal candidato sindaco Matteo Gorlani, già in lizza contro Agarossi nel 2019. Ticengo avrebbe dovuto andare al voto amministrativo nel 2024, ma la prematura scomparsa del sindaco avvenuta nel luglio scorso, ha accorciato di un anno i tempi della consiliatura. Come da normativa vigente, in casi come questi il Comune deve eleggere un nuovo primo cittadino al voto al primo appuntamento elettorale dedicato alle amministrative. 

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