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L'EMERGENZA SICCITÀ

La ‘guerra dell’acqua’: «Non sulle nostre spalle»

Il Piemonte minaccia azioni legali contro il Consorzio Est Sesia, accusato di favorire la Lomellina. Confagricoltura Pavia replica con durezza. Beduschi: «Cerchiamo un’intesa»

Andrea Gandolfi

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agandolfi@laprovinciacr.it

20 Aprile 2023 - 05:00

La ‘guerra dell’acqua’: «Non sulle nostre spalle»

L’assessore Alessandro Beduschi e il presidente Riccardo Crotti

MILANO -  È stata la guerra dell’acqua – riesplosa con inattesa e quasi surreale durezza per opera del presidente di Regione Piemonte Alberto Cirio – a tenere banco a margine del consiglio direttivo di Confagricoltura Lombardia, riunito ieri mattina nella sede milanese dal presidente Riccardo Crotti. I lavori hanno tra l’altro offerto l’occasione per un primo incontro ufficiale tra i vertici regionali dell’organizzazione sindacale degli imprenditori agricoli e l’assessore all’agricoltura, alla sovranità alimentare ed alle foreste Alberto Beduschi.

L’opportunità per augurarsi reciprocamente buon lavoro e — da parte di Beduschi — ribadire massima disponibilità all’ascolto ed alla collaborazione con le imprese agricole, la volontà di dare vita ad una serie di incontri ‘sul territorio’, l’impegno — per quanto dipenderà da lui — a ridurre il più possibile l’impatto della burocrazia su un mondo produttivo che non ha certo bisogno di altri ostacoli. «Sono a vostra disposizione, e credo sia questo il ruolo della politica», ha sottolineato Beduschi, aggiungendo che si aspetta un fattivo contributo in termini di suggerimenti, richieste e sollecitazioni lungo un cammino che dovrà naturalmente tenere conto dei nuovi vincoli posti dall’Unione Europea con la Pac 2013/2017. «Regione Lombardia vuole sempre di più essere un vostro compagno di viaggio».

Sfulcini, Cortesi, Marinoni (alle sue spalle Lasagna), Zuliani, Sempio, Beduschi, Crotti, Brusa, Renzo. Ardigò, Bossi e Amedeo Alfredo Ardigò ieri mattina a Milano prima dei lavori del consiglio direttivo di Confagricoltura Lombardia


Poi, occhi puntati sull’emergenza siccità, in ore rese incandescenti dall’attacco del governatore piemontese Cirio, che ha lanciato un vero e proprio ultimatum ai vertici del Consorzio di irrigazione e bonifica Est Sesia: sette giorni di tempo e poi il ricorso ad azioni legali se non verrà tempestivamente revocato il provvedimento di turnazione dell’acqua che — a giudizio degli agricoltori piemontesi — favorisce senza valide ragioni la Lomellina. ‘Partita’ durissima, già vista la scorsa estate con conseguenze devastanti per l’agricoltura pavese, e nelle scorse settimane sfociata in una pacifica ma dura contestazione ‘a firma’ piemontese davanti al quartier generale del Consorzio, a Novara.


Uno scontro sul quale è tornata ad intervenire anche ieri con nettezza Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia. «Stupisce e preoccupa l’inspiegabile quanto inopportuna intromissione della politica piemontese nella vita dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (Consorzio Irriguo di diritto privato) che è per sua natura interregionale, irrigando, fin dalla sua costituzione, territori sia lombardi che piemontesi con utenti uguali che meritano pari trattamento», ha detto.

«La turnazione proposta da Est Sesia è stata approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea dei delegati, l’unico soggetto deputato a deliberare in merito. Lo slogan dell’acqua tolta a nord per darla a sud è smentito dall’attenta lettura del regolamento appena approvato. Se lo si fosse letto e compreso, probabilmente non si sarebbe innescata una guerra tra territori che fa male a tutti. Il tema vero è garantire equità tra usi – agricolo ed idroelettrico – e tra consorzi, non affidarsi a slogan che i numeri poi smentiscono senza possibilità di appello. Servono da parte di tutti serietà e pragmatismo; la siccità non si mitiga con le polemiche che negano l’evidenza dei numeri, e Confagricoltura Pavia non smetterà mai di difendere sia le proprie imprese associate che la verità fattuale».


Su questo fronte si sono immediatamente mobilitati anche i vertici di Regione Lombardia, la cui posizione è stata formalizzata ai consiglieri di Confagricoltura Lombardia proprio dall’assessore Beduschi, al termine di una lunga telefonata con il collega Massimo Sertori. L’idea è quella di non ‘buttarla in caciara’, ma di puntare tutte le carte a disposizione sul dialogo e la ‘moral suasion’. «Regione Lombardia non è intenzionata a rispondere per vie legali attraverso un contro ricorso», ha chiarito Beduschi.

«Il problema — per quanto oggettivamente complesso — può essere risolto diversamente. È senza dubbio utile ‘abbassare i toni’, evitare taluni oggettivi eccessi e puntare su un confronto concreto e pragmatico, basato su dati e numeri. Ci sono stati contatti fra assessori e presidenti di entrambe le regioni e questo abbiamo chiesto al Piemonte. In questi giorni daremo vita ad un’interlocuzione molto puntuale, sulla quale — ovviamente — vi terremo aggiornati. Abbiamo ricevuto disponibilità al confronto e riteniamo utile coinvolgere con urgenza nel ragionamento complessivo anche la Valle d’Aosta, nel segno di una solidarietà che lo scorso anno è oggettivamente mancata: ipotesi già ventilata in un tavolo precedente ed ora più che mai attuale». Difficile dire adesso come potrà finire questo confronto/scontro. Ma trasformarlo in una guerra per l’acqua tra agricoltori e territori ‘vicini di casa’ è certamente la strada più sbagliata. Quella che non porta da nessuna parte.

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