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Da Crema a Broadway sognando Hollywood

Diletta Guglielmi debutta in uno dei templi sacri del teatro. Presto l’uscita dei primi corti

Riccardo Maruti

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16 Aprile 2023 - 05:20

Da Crema a Broadway sognando Hollywood

L’immagine di Diletta Guglielmi proiettata a Times Square per il progetto ‘Monster’

CREMA - Il debutto Off-Broroadway, tra pochi giorni al teatro Latea, è il trampolino di lancio di una corsa artistica iniziata otto anni fa nel modo più semplice e diretto, quello che si riserva alle favole più belle: «Mamma, voglio fare l’attrice», ha detto Diletta Guglielmi alla madre Ginevra, annunciando la sua decisione di frequentare il corso di teatro tenuto da Rosa Messina al San Domenico di Crema.

Un fotogramma di ‘Freehold’

«Avevo solo 15 anni e non avevo ancora le idee chiare sul mio futuro — racconta la cremasca classe 2000 —. Già un anno più tardi sentivo la necessità di un corso per professionisti a mi sono iscritta al Michael Rodgers Acting Studio di Milano: un’esperienza che mi ha aperto la mente e il cuore». Da quei primi contatti col palcoscenico ad oggi, Diletta ha attraversato il mondo due volte. La prima in direzione Australia: «Dopo il diploma al liceo artistico Munari ho deciso di prendermi un anno sabbatico per dedicarmi al surf — racconta —. Le onde, però, mi hanno riportato presto sul palco, quando a Melbourne mi sono imbattuta in un seminario dell’acting teacher Gabrielle Rose-Carter».

Poi il viaggio in direzione opposta, destinazione New York City: «Ho raggiunto mio padre che si trovava nella Grande Mela per lavoro — spiega — e mi sono iscritta a un workshop con Larry Moss, coach di mostri sacri come Leonardo Di Caprio e Jim Carrey. È stato pazzesco». Nessun dubbio sulla strada da seguire. Diletta è tornata a Crema per preparare i bagagli e fare immediato ritorno a New York per frequentare l’Atlantic Acting School, una delle migliori accademie di recitazione degli Stati Uniti: «Avevo già in tasca il biglietto per il JFK International — dice — quando lo scoppio della pandemia ha scompaginato i miei piani. Ho dovuto partecipare alle lezioni da remoto per il primo anno».

Una scena di ‘Little women’

L’attenuarsi dell’emergenza sanitaria ha finalmente spalancato le porte dell’accademia di Chelsea per la giovane cremasca: «Ho trascorso un anno e mezzo a recitare per almeno dieci ore al giorno — sottolinea Diletta —. L’Atlantic è una scuola di primo piano, collegata a un’importante compagnia Off-Broadway. Molti degli insegnanti sono anche registi e attori straordinari. Ho studiato Cechov e Shakespeare, mi sono immersa nella script analysis, ho imparato come calibrare le energie in scena e ho esplorato l’improvvisazione. Ho dato tutta me stessa. E continuo a farlo».

Perché, subito dopo il diploma, Diletta ha saputo conquistarsi grandi opportunità: la parte di Hannah in ‘Little Women’ della compagnia Root 22 («Una challenge complicato, per un’attrice drammatica come me, interpretare un personaggio comico che grida per la maggior parte della play»), il ruolo di co-protagonista per il copione originale ‘Earth to Venus’ di Workshop 6 e poi, dopo alcune audizioni, le chiamate per i primi cortometraggi, tra cui ‘Freehold’ e ‘Burning Desire’, entrambi in uscita a breve. Diletta spiega: «Uno dei progetti a cui tengo di più è ‘Kew Gardens’, corto su una vicenda saffica ispirata alle pagine di Virginia Wolf che mi ha permesso di recitare fianco a fianco con Blanche Baker, eccezionale attrice del cult movie ‘16 candles’».

Una foto con l’attrice Blanche Baker

Nei giorni scorsi l’immagine in movimento di Diletta è comparsa su uno dei maxi schermi di Times Square per il nuovo progetto intitolato ‘Monster’. «Sì, fa un certo effetto vedersi proiettata nel bel mezzo di uno dei luoghi più iconici al mondo», afferma. E poi dichiara: «Attraverso i miei personaggi voglio dare espressione alle istanze femminili del nostro tempo. Amo interpretare giovani donne che non hanno ancora trovato la loro voce e che non sanno ancora quale ruolo ricoprire nella società. I progetti più interessanti incarnano proprio il grande cambiamento sociale che stiamo vivendo».

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