L'ANALISI
CREMA: L'UDIENZA IN VATICANO
15 Aprile 2023 - 11:43
ROMA - "Cari fratelli e sorelle è davvero un dono avervi qui, una comunità ricca di colori, di ogni età e condizione. Parafrasando San Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma, possiamo dire che questo è il tesoro della Chiesa, siete voi, siamo noi. Tutti poveri davanti a Dio e ricchi del suo amore infinito che si riflette negli occhi di ciascuno e di cui siamo testimoni e missionari". Così Papa Francesco ha salutato poco fa i 2.000 pellegrini cremaschi giunti in aula Paolo VI per l’udienza di ringraziamento per la beatificazione di padre Alfredo Cremonesi. "Voglio incoraggiarvi a continuare il vostro cammino comunitario con impegno e entusiasmo in tutte le sue dimensioni, custodi delle tradizioni e aperti alla collaborazione e alle idee nuove nuove in un mondo che cambia velocemente".
"Non abbiate paura di tradurre valori antichi in linguaggi moderni perché possano giungere a tutti. Cercate di essere sempre accoglienti e inclusivi con chi bussa alla vostra porta. Curate educazione dei giovani aiutandoli a trovare il meglio di sé e il progetto di Duo nella loro vita. Non dimenticare gli anziani, i più deboli, i poveri e i malati. Vi invito ad ascoltarli. Infine, in una terra ricca e bella come la vostra possiate essere modelli di custodia del Creato, operosità nell’utilizzarne i frutti e generosità nel condividerli".
Pochi minuti prima, il vescovo Daniele Gianotti aveva presentato la diocesi al Papa. "Beatissimo Padre Francesco ho la gioia di presentarle la diocesi di Crema, la rappresentano qui oltre 2.000 fedeli di varie età e condizioni, qualcuno è ancora per strada e sta arrivando. Vorrei ricordare gli amici della diocesi di Cosenza qui in 50, una realtà a noi vicina per attività che abbiamo fatto insieme soprattutto per giovani e adolescenti. Da tre anni aspettavano questo incontro con lei dopo la beatificazione di padre Alfredo Cremonesi. Oggi finalmente possiamo ringraziarla. La missione è radicata nella tradizione della nostra Chiesa, i nostri sacerdoti sono al servizio delle chiese dell’America Latina".
"Tra i missionari cremaschi - ha proseguito il vescovo Gianotti - mi è particolarmente caro ricordare padre Pierluigi Maccalli, per il quale abbiamo tanto pregato nei due anni della sua prigionia in Niger e in Mali. Il nostro desiderio è che il fuoco della missione si mantenga vivo nel nostro territorio, l’operosa Lombardia, nelle parrocchie, nelle associazioni. Siamo consapevoli che non basti tenere vive le tradizioni del passato, seguiamo l’esortazione che lei Santità rivolge ai fedeli a uscire verso gli altri, attraverso la vita secondo il Vangelo, la ricchezza e la grazie di Cristo morto e risorto. Non siamo sicuri di aver trovato ancora la via buona e per questo le chiediamo di incoraggiarci e guidarci. Grazie Sanità per averci accolto, per il tempo che ci dedica, per le parole che vorrà rivolgerci e per la sua paterna benedizione".
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