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IN PIAZZA SAN PIETRO

Giovanissimi pellegrini dal Papa: «Cari ragazzi siate testimoni di pace»

L’udienza generale ha chiuso il pellegrinaggio di 140 giovani della Diocesi. L’emozione dei preadolescenti a Roma con la Federazione Oratori e il pensiero all’Ucraina

La Provincia Redazione

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12 Aprile 2023 - 19:19

Giovanissimi pellegrini dal Papa: «Cari ragazzi siate testimoni di pace»

CREMONA - «Cari ragazzi, vi auguro di vivere in pienezza il messaggio pasquale, sempre fedeli al vostro Battesimo e testimoni gioiosi di Cristo, morto e risorto per noi». Con queste parole Papa Francesco, nell’udienza generale del mercoledì dopo Pasqua, in piazza San Pietro, si è rivolto ai preadolescenti cremonesi, 140 ragazzi che dalle diverse zone della diocesi di Cremona hanno aderito alla proposta della Federazione oratori cremonesi. Un pellegrinaggio incentrato sulla testimonianza di fede iniziato lunedì e concluso proprio dopo l’udienza di oggi all’interno della basilica di San Pietro, con la professione di fede presso l’altare della Cattedra.

Il gruppo cremonese ha raggiunto piazza San Pietro poco prima delle 8, guadagnando le prime file nel settore di fronte alla grande statua di san Pietro, a sinistra dell’altare che Francesco ha raggiunto dopo il giro in papamobile nella suggestiva cornice di un sagrato ancora adorno dei colori primaverili dei fiori olandesi giunti in Vaticano per l’addobbo delle celebrazioni pasquali. Una bella giornata di primavera che ha permesso ai ragazzi degli oratori di Bozzolo, Brignano, Caravaggio, Casalmaggiore, Malagnino, San Giovanni in Croce, Soncino e Viadana, accompagnati dai propri sacerdoti, di vivere tutta la festa dell’incontro con il Papa.

«Vi esorto a essere evangelizzatori che si muovono senza paura, che vanno avanti, per portare la bellezza di Gesù, per portare la novità di Gesù che cambia tutto. Lasciate che Gesù vi cambi il cuore».

Francesco ha ricordato il 60° dell’enciclica Pacem in terris, che Giovanni XXIII indirizzò alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra due blocchi contrapposti, nella cosiddetta guerra fredda.

«Il Papa – ha ricordato Bergoglio – aprì davanti a tutti l’orizzonte ampio in cui poter parlare di pace, ricostruire la pace. Quell’enciclica fu una vera benedizione, uno squarcio di sereno in mezzo a nubi oscure». Un messaggio «attualissimo», ha sottolineato il pontefice, citando un passaggio del documento: «I rapporti fra le comunità politiche, come quelli fra i singoli esseri umani, vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione; e cioè nella verità, nella giustizia, nella solidarietà operante. Invito i fedeli, e gli uomini e le donne di buona volontà, a leggere la Pacem in terris e prego perché i capi delle Nazioni se ne lascino ispirare nei progetti e nelle decisioni». Un invito ripreso prima della benedizione con un altro pressante appello: «Perseveriamo nella preghiera per la martoriata Ucraina. Preghiamo per quanto soffre l’Ucraina».

Dopo il saluto rivolto agli adolescenti, anche un riferimento alla Domenica della Misericordia, che si celebrerà il 16 aprile: «Il Signore – ha detto – mai smette di essere misericordioso e mai ci lascia soli!».

Al termine dell’udienza i ragazzi cremonesi sono entrati in basilica per vivere, presso l’altare della Cattedra, la professione di fede.

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