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MONTODINE. L'INAUGURAZIONE

Campanile restaurato, folla in festa e concerto di campane

La celebrazione dell'evento con la benedizione del vescovo Daniele Gianotti. E' tra i più alti della provincia

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

10 Aprile 2023 - 14:41

Folla in festa e concerto di campane per l'inaugurazione del campanile restaurato

Il vescovo Daniele Gianotti e il campanile restaurato

MONTODINE - Un bel sole ad illuminare i colori tenui della nuova tinteggiatura, una folla in festa, un concerto di campane e la benedizione del vescovo Daniele Gianotti. La comunità montodinese, con in testa il sindaco Alessandro Pandini, si è data appuntamento questa mattina, prima in chiesa e poi sul sagrato, per inaugurare il restauro conservativo del campanile della parrocchiale di Santa Maria Maddalena, il più alto del Cremasco e uno dei più alti della Provincia. Il parroco don Emilio Luppo e i suoi collaboratori hanno messo a punto una serie di iniziative volte a dare la giusta rilevanza al taglio de nastro. Il vescovo ha presieduto la celebrazione della messa solenne, allietata dai canti del coro parrocchiale. Al termine della celebrazione c’è stata la benedizione del campanile, rimesso a nuovo, cui ha fatto seguito un piacevole concerto completo di tutte e nove le campane, curato dal gruppo I Campanatt, appartenenti alla Pro loco di Cassina de’ Pecchi.

Il sindaco Alessandro Pandini di Montodine

«Ringrazio chi ha reso possibile questo importante intervento di restauro – ha commentato don Luppo – dalla Fondazione Cariplo alla Conferenza episcopale italiana, che lo hanno finanziato, dall’architetto Magda Franzoni all’impresa Ghilardi che hanno curato i lavori, a tutta la comunità montodinese per la sua generosità» All’interno della chiesa parrocchiale è stata allestita una piccola mostra riguardante i nove bronzi della restaurata torre campanaria. Il campanile è uno dei più significativi sotto il profilo architettonico e artistico, soprattutto per la particolare conformazione della sommità, costituita da un tempietto ottagonale scandito da colonne corinzie e concluso da una cupoletta ornata di fastigi in pietra di eccezionale fattura. L’intervento è stato curato, oltre che dall’architetto Franzoni, anche dagli ingegneri Angelo Bolzoni e Massimo Bacchetta e dal geometra Rosolino Galbignani. Il restauro è stato approvato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cremona-Lodi-Mantova. Il costo complessivo del restyling si aggira sul mezzo milione di euro.

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