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CREMONA

Palpeggiatore «seriale» di ragazzine, ora è in carcere

Tre episodi in un giorno: due vicino alla stazione. Il racconto delle vittime

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

04 Aprile 2023 - 19:03

Palpeggiata da uno sconosciuto, spavento per una 18enne. Indaga la polizia

CREMONA - Avrebbe fatto tutto il 6 marzo scorso, lunedì. E tutto in un’ora e un quarto. Alle 18.15, nei dintorni della stazione ha messo le mani addosso a una diciottenne. Ventitré minuti dopo, alle 18.38 le mani le ha allungate su un’altra ragazzina di 18 anni, sempre lì, nei pressi della stazione. E ancora lui, intorno alle 19.30, in via Aselli ha aggredito una giovane donna che lo stava inseguendo dopo averlo beccato in casa a rubare. Rapina impropria, in quest’ultimo caso, costata all’uomo - un romeno sui 50 anni con precedenti - l’arresto da parte della Squadra Volante e il carcere. Da quella sera è in cella, ma la sua posizione ora si è aggravata: è indagato anche per i due episodi di violenza sessuale.


Lo ha riconosciuto la prima ragazzina che dopo lo shock e assistita dall’avvocato Monia Ferrari, alle 15.13 del 7 marzo si è presentata alla stazione dei carabinieri di Cremona. Al vice brigadiere e al maresciallo ha raccontato il suo incubo e riempito 30 righe di querela. «Verso le 18.15 sono scesa dal treno. Transitavo presso il piazzale delle Tranvie (all’altezza di via Dante) e mentre passavo nei pressi della cabina delle fototessere, venivo avvicinata da uno sconosciuto». Prima, «gli apprezzamenti», poi, «le avances», gli uni e le altre «niente affatto graditi». Gli apprezzamenti: «Che bella ragazza, sei carina». «Nonostante gli avessi detto che ero fidanzata e che ero in ritardo e che non desideravo essere disturbata», lo sconosciuto «ha continuato a seguirmi fino ad afferrarmi per un braccio e bloccarmi, impedendomi di potermi allontanare».

L'avvocato Monia Ferrari


Le avances. «Mentre mi teneva salda, mi ha riferito testuali parole: ‘Dai, ti offro da bere’, ‘dai, perché non vieni a casa mia’, ‘se stai con me oggi, ti pago’, ‘non sono geloso se hai un fidanzato’». La diciottenne ha tentato di liberarsi dal bruto, ma lui «mi ha toccato il sedere con fare sfuggente, come se fosse una vera e propria ‘pacca’ e poi mi ha palpato con forza il seno». Terrorizzata, la vittima è riuscita a divincolarsi. «Sono andata via velocemente. Dopo aver percorso parecchi metri, mi sono fermata e, dopo aver preso consapevolezza del terribile gesto di cui ero stata vittima, ho chiamato mio padre, al quale ho raccontato quanto mi era accaduto». Intorno alle 9 di sera, la diciottenne ha chiamato la Questura. «Ho spiegato quanto mi era successo». Dalla polizia ha scoperto che qualche ora prima, «era stato fermato un uomo che aveva posto in essere la stessa condotta». «Sono in grado di riconoscerlo», ha detto ai carabinieri la diciottenne che lo ha poi riconosciuto in fotografia.


Il 7 marzo, alle 17.20 in Questura si è presentata la seconda ragazzina, raccontando alla polizia una storia fotocopia (la diciottenne è assistita dall’avvocato Davide Garbetta). Lunedì sera, lei stava rincasando a Cremona da Brescia. Alle 18.38, scesa dal treno, si è incamminata verso il piazzale della stazione, quindi ha proseguito verso il «Violino Sonoro». Ai poliziotti ha precisato di aver notato quell’uomo mentre stava attraversando sulle strisce pedonali (di fronte alla concessionaria Carulli). «Mi ha rivolto apprezzamenti volgari e squallidi». Dal «come sei carina e bella ragazzina» a frasi più pesanti «e altro ancora».

La giovane non ha dato peso e ha tirato dritto. Ma «giunta all’incirca a metà del tratto pedonale», lo ha incrociato. E lui, «con una mossa inaspettata, ha allungato la mano e mi ha palpeggiato i glutei. Sono rimasta spiazzata, ma ben presto mi sono ripresa, mi sono fermata, mi sono rivolta a quell’uomo per rimproverarlo. Lui si è messo a ridermi in faccia, si è preso gioco di me. Mi sono spaventata, mi sono allontanata». Anche il bruto se ne è andato. Alle 19.30 del 6 marzo, il violento è rispuntato in via Aselli, rincorso da una giovane donna che, scalza, lo ha inseguito: «Mi ha rubato i soldi in casa!». Lui l’ha colpita ripetutamente al volto. L’allarme lo ha lanciato una testimone. La pattuglia della Volante lo ha preso sul cavalcavia del cimitero. Manette.

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