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Gattile, Fondazione Stauffer: «Immobile pericoloso. Per questo abbiamo agito»

«Non c’entra nulla la destinazione dell’ex monastero»

La Provincia Redazione

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24 Marzo 2023 - 18:06

Gattile,   Fondazione Stauffer: «Immobile pericoloso. Per questo abbiamo agito»

Un’immagine della colonia felina

CREMONA - «Il ricorso che abbiamo presentato nulla ha a che fare con la futura destinazione», ovvero con la nuova sede dell’Archivio di Stato nell’ex monastero di San Benedetto, in via Bissolati. «È una iniziativa che è partita più di un anno e mezzo fa». L’avvocato Isabella Cantalupo è il legale della Fondazione Stauffer che ha chiesto al giudice Adriano De Lellis di emettere una ordinanza affinché sia ‘sfrattata’ la colonia felina che dal 1999 viene accudita nell’ex monastero. «Un complesso immobiliare diroccato, pericoloso sia per le persone sia per gli animali», sottolinea l’avvocato Cantalupo. Se accadesse qualcosa ai gatti o ai volontari Apac, si profilerebbe una responsabilità a carico della Fondazione.

La pericolosità dell’immobile è la motivazione riversata negli atti del ricorso presentato dalla Fondazione Stauffer al giudice nei confronti dell’Associazione protezione animali di Cremona (Apac) che dal 1999 si occupa degli oltre 100 felini ospitati in quell’immobile. E che nel contenzioso, ha chiamato in causa il Comune.

«Il 10 maggio del 2021, abbiamo iniziato a chiedere ad Apac, in via bonaria, la liberazione dei luoghi al fine della messa in sicurezza», ha spiegato l’avvocato Cantalupo. Ma i gatti sono rimasti nell’ex monastero San Benedetto.

«Nel giugno del 2022 abbiamo depositato il ricorso», ha precisato l’avvocato. Quindi, «ben prima» che la Fondazione deliberasse la donazione di San Benedetto — che rientra nel Parco dei monasteri — al Demanio.

«Nell’ottica di una Fondazione aperta alla città – aveva confermato nei giorni scorsi il presidente Alessandro Tantardini — e confrontandoci con il soprintendente Gabriele Barucca, abbiamo effettuato la donazione, chiedendo che vi fosse trasferito l’Archivio di Stato. Non è escluso, inoltre, che vi possa trovare spazio anche l’Archivio Diocesano. L’idea è di avere un luogo aperto e frequentato, in una zona vicina alle università. Per avviare i lavori, la Soprintendenza ha già trovato due milioni di euro, più altri 350 mila. Non saranno sufficienti, ma si metta in conto che trasferendo l’Archivio, lo Stato risparmierà i soldi dell’affitto pagato per l’attuale sede».

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