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Dipendenze in aumento: in cura al Serd +17%, è l’eredità del Covid

Poli: «Sostanze illegali facilmente accessibili, sia nei luoghi pubblici che via web»

Massimo Schettino

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21 Marzo 2023 - 05:00

Dipendenze, +7% le richieste di aiuto al Serd

CREMONA - Sono 669 le persone con problemi di dipendenza da sostanze illegali in carico al Serd dell’Asst, che comprende i territori di Cremona e Casalmaggiore, alla data di ieri. Con un aumento del 17% rispetto al 2022. «Si tratta — spiega Roberto Poli, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’Asst — di un trend in crescita. E non lo dico io, ma i dati di letteratura: la pandemia di Covid ha lasciato in eredità un incrementato dei disturbi mentali, di quelli dell’adolescenza e dell’uso delle sostanze. Il fenomeno delle dipendenze è in aumento ovunque, con una forte correlazione allo stress della pandemia». Poli spiega che allo stesso giorno del 2022, le persone in carico al Serd erano 571; 573 nel 2021 e 522 nel 2020.


L’uso di sostanze illegali è un comportamento tipicamente maschile e la differenza fra uomini e donne è significativa: 579 sono i maschi in carico al Serd contro 90 femmine. Contrariamente a quanto, forse, si pensa, il consumo di droghe non è un’abitudine diffusa soprattutto fra i giovani, anzi. La distribuzione per fascia di età rivela che solo il 16,7% delle persone in carico al Serd ha meno di 30 anni; il 35,1% ha fra i 30 e il 39 anni, mentre i quarantenni costituiscono il 25,1%. Il rimanente 23% è costituito dagli over 50.

Roberto Poli, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’Asst


Per quanto riguarda la nazionalità, il 71% è italiano. Seguono i marocchini e gli indiani «che sono soprattutto consumatori di oppio», spiega Poli. Per quanto riguarda le sostanze, la maggioranza, il 40%, si rivolge al Serd per dipendenza da eroina, segue, 25%, chi fa uso di cocaina e il 15% di cannabis.


«L’eroina — spiega Poli — raramente viene assunta in vena, tendenzialmente adesso viene fumata. Questo sistema diminuisce il rischio di infezioni, ma comporta importanti problemi di dipendenza. In generale il problema nel trattare le dipendenze è il grande lasso di tempo che le persone lasciano passare fra quando iniziano a consumare sostanze illegali e quando decidono di rivolgersi al Serd per un percorso di trattamento. Il tema è uscito anche nel corso dell’ultimo convegno di FederSerd in cui è emerso il dato della difficoltà a ridurre la latenza fra uso e trattamento. Un problema che c’è sempre stato ma che negli ultimi anni si è acuito con la diffusione di nuove sostanze come i catinoni e cannabinoidi sintetici che rispetto a quelle ‘tradizionali’ causano meno problemi di dipendenza, ma sono causa di problemi importanti e scatenano aggressività e comportamenti psichiatrici».


Per quanto riguarda lo spaccio, «le sostanze illegali sono facilmente accessibili e non vi sono ormai grandi differenze territoriali nello spaccio. Anche perché un canale, ampliato durante il lockdown, è ormai costituito da internet: è possibile acquistare droga online nel dark web, ma non solo. Anche sul web ‘legale’ si vendono sostanze camuffate. La droga si trova facilmente sia nei luoghi pubblici che in rete».


«Ma dalla dipendenza — spiega Poli — si può uscire. È un percorso complesso e lungo, ma ci tengo a dire che non si parla più di cronicità. Si parla invece di possibile recupero attraverso l’aiuto di équipe specialistiche multidisciplinari perché l’approccio deve prendere in esame vari aspetti, non solo quelli clinici. E nei casi più complessi c’è la comunità. La ricaduta esiste e fa parte del problema; va utilizzata per rafforzare il processo di cura. Si può uscire dalla droga, se c’è la motivazione».

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