L'ANALISI
21 Marzo 2023 - 05:05
CREMONA - Dati che non lasciano presagire un anno facile per il mondo del lavoro provinciale. Sono quelli che Dino Perboni, segretario generale della Cisl Asse del Po, ha reso noti ieri, relativi all’andamento di gennaio. «In provincia di Cremona le assunzioni – sottolinea Perboni – sono passate da 6.598 del gennaio 2022 ai 6.145 di quest’anno, con una riduzione del 6,9%. Viceversa le cessazioni sono cresciute del 4,1% passando dalle 3.085 del 2022 ai 3.211 del 2023. Infine, le trasformazioni hanno registrato un incremento del 20,6%, portandosi dalle 618 alle 745. Il saldo delle assunzioni e cessazioni presenta una flessione del 16,5%, pari ad un calo delle assunzioni di 579 unità».
Il report della Cisl-Asse del Po, prosegue analizzando la situazione provinciale settore per settore.
«Per i servizi e commercio il saldo negativo nelle assunzioni è pari -8,2% passando dalle 2.866 nel 2022 ai 2.631 del 2023. Le cessazioni sono passate dalle 1.974 del 2022 alle 2.079 del 2023 per un aumento del 5,3%. Il saldo delle assunzioni e cessazioni del 2023 rapportato al 2022 presenta una flessione del 38,1% pari ad un calo di 340». Vanno un po’ meglio le cose nel comparto dell’edilizia, con le assunzioni che crescono di 11 unità (da 263 a 274), mentre le cessazioni sono state 151 rispetto alle 199 del 2022. Il saldo è dunque di 59 posti di lavoro in più.
«L’industria ha riscontrato un significativo calo delle assunzioni pari al 10,4%, da 1.670 a 1.496. Le cessazioni sono aumentate del 11,2% e sono passate dai 765 del 2022 ai 851 del 2023. Significa meno 260, una diminuzione del 28,7%». Infine il settore dell’agricoltura, con una diminuzione del 3% degli assunti, da 1.779 a 1.726. Scendono però anche le cessazioni (da 146 a 129). Nel complesso ci sono 36 posti di lavoro in meno.
A livello di contratti diminuiscono quelli per i nuovi apprendisti, da 167 a 146, mentre le assunzioni a tempo determinato sono calate dell’8,1% passando dalle 1.350 del 2022 alle 1.240 di inizio anno. Le cessazioni sono state 937 nel 2022 rispetto alle 925 attuali, con una flessione dell’1,3%. «Complessivamente i contratti permanenti hanno registrato una diminuzione nelle assunzioni pari all’8,6% passando dai 1.517 del 2022 ai 1.386 del 2023 –prosegue il report della Cisl – le cessazioni hanno subito una riduzione del 2,0% passando dalle 1.020 del 2022 a 1.000. Il saldo presenta una diminuzione del 22,3% pari a -111 assunzioni».
Perboni sollecita senza mezzi termini contromisure di lungo periodo. «Questa prospettiva negativa va affrontata con i progetti di crescita economica quali indicati dal Pnrr – conclude –: la digitalizzazione e l’implementazione delle energie alternative e lo sviluppo delle attività legate all’investimento responsabile, che perseguano gli obiettivi dell’impatto di natura ambientale, sociale e di governance della crescita. Infine, vanno realizzati percorsi formativi mirati alle nuove competenze.
Inoltre, sono fondamentali le infrastrutture, ed in particolare l’accelerazione della realizzazione del raddoppio ferroviario della linea Mantova-Cremona-Milano, nonché la non più rinviabile questione della realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova, che la nuova Giunta regionale è chiamata a non disattendere. Le infrastrutture sono l’asse portante per un ampio sviluppo socio-economico del territorio».
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