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CREMONA UNIVERSITARIA: LA VOCE DEGLI STUDENTI

«Luoghi di ritrovo, sconti per la spesa e più sale studio»

Ecco le richieste dei ragazzi raccolte dai loro rappresentanti: «Il costo della vita non è leggero da sostenere per i fuori sede»

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

18 Marzo 2023 - 08:49

«Luoghi di ritrovo, sconti per la spesa e più sale studio»

Mariagrazia Palladino, Paolo Dell’Anna, Massimiliano Nuzzo, Simone Barili, Michela Vasta, Maria Vittoria Benedini, Francesca Pinna, Alek Petruzzi e Martina Furnari

CREMONA - Spazi per studiare, convenzioni per affrontare il costo della vita fuori sede, partendo dagli affitti per arrivare alla possibilità di una scontistica sui beni alimentari per universitari: sono queste alcune delle richieste avanzate dai rappresentanti degli studenti dei diversi atenei cittadini, ieri riuniti in sala della Consulta di palazzo comunale in un dialogo vis à vis con le istituzioni e i rappresentanti degli atenei. Una buona prassi — quella inaugurata ieri — che non vuole essere sporadica. Così a rompere il ghiaccio è chi all’università deve ancora andare, Simone Barili, presidente della Consulta provinciale degli studenti delle scuole superiori dice fuori dai denti: «L’orientamento è importante per chi deve scegliere la facoltà. Gli open day possono esser utili, gli incontri con i professori pure, ma ciò che fa la differenza è la possibilità di confrontarci con chi fa l’università, per capire da chi la vive da studente le motivazioni della scelta, le difficoltà incontrate». Messaggio chiaro e netto, di cui gli orientatori prendono nota, consapevoli che l’educazione fra pari ha una appeal che non ha alcuna altra azione d’orientamento, gestita da adulti.

Maria Vittoria Benedini del Politecnico, ha richieste concrete: «Ci piacerebbe avere spazi di studio che possano essere aperti, anche durante i fine settimana e magari in orari serali — dice —. Inoltre per chi vive fuori sede i costi della vita di tutti i giorni non sono sempre facili da affrontare, per questo sarebbe importante poter contare su un maggior numero di convenzioni con negozi e alimentari». Fare l’università vuol dire anche saper guardare lontano e vivere rapporti con studenti di tutte le nazionalità, come osserva Michela Vasta che arriva dalla Sicilia: «Io ho una coinquilina non italiana e conosco la necessità degli studenti internazionali — racconta —. Sarebbe bello avere la possibilità di facilitare gli scambi fra chi arriva in città da fuori Italia, occasioni di frequentazione reale».

Sono le occasioni di relazione che possano mettere in comunicazione gli studenti dei diversi atenei a rappresentare il bisogno degli universitari cremonesi: «Inizialmente — racconta Massimiliano Nuzzo — volevo fare il Politecnico a Milano, ma i prezzi degli affitti erano impossibili. Trovarmi in una città piccola come Cremona è stata una gradevole sorpresa. Io arrivo da Torino, temevo di soffrire la dimensione della città di provincia e invece ne apprezzo la possibilità di raggiungere tutto senza fare grandi distanze, ma anche la possibilità di incontrare e conoscere persone con facilità. Apprezzo molto i ritmi lenti della vostra città».

Se Cremona è promossa per la sua vivibilità, Francesca Pinna di Musicologia sente la necessità di dare un contributo alla vita culturale della città: «Come studenti di Musicologia spesso cerchiamo di dare il nostro contributo alla vita musicale e culturale della città, organizzando concerti o incontri — racconta —. Per questo poter avere spazi dove offrire quanto sappiamo fare potrebbe essere un’occasione per entrare in sintonia con la vita della città. C’è poi la difficoltà di conoscere altri universitari al di fuori dei colleghi di corso, sarebbe interessante poter creare un super gruppo, una sorta di network che unisca tutti coloro che hanno scelto Cremona come sede per lo studio universitario».

Paolo Dell’Anna del conservatorio Monteverdi confessa: «È da due anni che vivo a Cremona e non nascondo che il primo anno non è stato facile. Poi pian piano ho cominciato a fare amicizia e ad ambientarmi. C’è da dire che molto spesso le lezioni in conservatorio sono individuali e quindi, anche per questo, la prospettiva di un collegamento costante e reale con gli studenti degli altri atenei può essere una opportunità in più per allargare la cerchia delle conoscenze».

Il messaggio che arriva dagli studenti è chiaro: costruiamo insieme una città che sia universitaria non solo nell’offerta accademica, ma anche nelle opportunità che la vita da studente universitario può offrire in termini di vita sociale e relazioni. Messaggio chiaro e arrivato benissimo.

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