L'ANALISI
16 Marzo 2023 - 05:10
CASALMAGGIORE - «Di seguito si comunicano a tutti gli interessati le nuove tariffe applicate con decorrenza dal 01/03/2023». Questo lo stringato, asciutto, annuncio recapitato ai famigliari degli ospiti della Rsa Busi, seguito dalle cifre previste per le varie sistemazioni. In aumento, ovviamente. E con lo sconcerto dei famigliari stessi che si trovano a fare i conti con una spesa che appesantisce ulteriormente il loro budget mensile.
«A novembre e dicembre — spiega una signora la cui madre è ospite della struttura — ci avevano chiesto la ‘Una tantum’ per i costi del metano. Richiesta poi prorogata per i mesi di gennaio e febbraio. E a marzo ci troviamo le nuove rette». Parlando di posti accreditati, per i residenti nei nuclei protetti (Alzheimer e disturbi del comportamento) la retta giornaliera sale 60,50 euro (più 3 euro) rispetto al 2022; per gli ospiti in Rsa 58,50 in camera doppia (più 3 euro) e 70,50 euro in singola.
Per i solventi in proprio il costo giornaliero sarà di 94 euro (più 7 euro) in camera doppia e 102 euro in singola. Allo stesso modo sono previsti aumenti per il centro diurno, 3 euro in più al giorno, fino ad arrivare a 34 euro per il tempo pieno e 24 per il part time. I costi sopracitati, se moltiplicati per 30 giorni danno la dimensione dell’aumento dell’esborso che arriva come minimo a 100 euro mensili.
Insomma, una situazione che non può che allarmare le famiglie. È proprio per questo che i parenti stanno protestando e qualcuno ha già preso la strada del municipio per cercare una «sponda» benevola dalle parti del sindaco Filippo Bongiovanni. «Qualcuno deve darci una risposta convincente sul perché di questa stangata».
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