L'ANALISI
15 Marzo 2023 - 09:44
CREMONA - Nei giorni scorsi, un cittadino albanese, già detenuto a Cremona fino ad aprile 2022 per scontare un cumulo di pena per reati relativi agli stupefacenti, all’immigrazione clandestina e al possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi, espulso dal territorio italiano quale misura alternativa alla detenzione e con l’obbligo di non fare rientro clandestinamente in Italia per i successivi 10 anni, è stato individuato e tratto in arresto nel corso di un normale servizio di controllo economico del territorio nel centro di Cremona, da una pattuglia di finanzieri del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria. L'uomo, che alla presenza dei militari denotava evidenti segni di nervosismo ed insofferenza al controllo, riferiva di trovarsi temporaneamente sul territorio nazionale da circa un mese e di non svolgere alcuna attività lavorativa.
A richiesta degli agenti, forniva esclusivamente i nominativi dei genitori riferendo, però, di non ricordare i loro dati anagrafici. Ritenute poco plausibili queste ultime affermazioni e le ragioni del proprio soggiorno in Italia, la persona sottoposta a controllo veniva accompagnata presso gli uffici del Reparto per eseguire i necessari rilievi foto-dattiloscopici, all’esito dei quali sono risultati a suo carico altri foto-segnalamenti, con 4 “ALIAS” diversi, uno dei quali relativo proprio al provvedimento di espulsione eseguito nel 2022.
Rilevata la violazione del D.Lgs. n. 286/1998 (Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione) nella parte in cui, per lo straniero già espulso che faccia reingresso clandestinamente sul territorio nazionale è previsto l'arresto obbligatorio ed il successivo rito direttissimo, i finanzieri hanno eseguito il provvedimento restrittivo e condotto lo straniero davanti al Tribunale di Cremona per il giudizio direttissimo, la cui udienza è stata aggiornata al prossimo 5 aprile. Al termine dell’udienza, il cittadino albanese è stato tradotto presso la casa Circondariale di Cremona per l'esecuzione della pena residua, interrotta, ad aprile 2022, quando era stato espulso dal territorio nazionale con l’impegno di non farvi rientro clandestinamente.
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