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LA GESTIONE DEL GRANDE FIUME

Fondi e interventi sul Po «sopra le nostre teste»: ‘altolà’ del territorio

Incontro con Aipo e Autorità di bacino che rassicurano: «C’è tempo per approfondire»

Massimo Schettino

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mschettino@laprovinciacr.it

15 Marzo 2023 - 05:00

Fondi e interventi sul Po «sopra le nostre teste»: ‘altolà’ del territorio

Il vice sindaco di Casal- maggiore, Giovanni Leoni, il primo cittadino di Spina- desco, Roberto Lazzari, di San Daniele, Davide Persico, di Stagno Lombardo, Roberto Mariani e Andrea Virgilio

CREMONA - «Finora è passato tutto sopra le nostre teste». Con toni pacati, ma fermi dal territorio è partita ieri la richiesta di chiarimenti sulle ipotesi di intervento per la rinaturazione del fiume Po che interessa i Comuni cremonesi. Una "rivolta" del territorio a cui Aipo e Autorità di bacino hanno dato risposta: «A maggio e giugno si aprirà la fase partecipata in cui sarà possibile approfondire». Finanziato con 357 milioni di euro del Pnrr, il Piano di azione prevede interventi in 56 aree. Non contempla la bacinizzazione, sia perché orientato alla navigazione a corrente libera sia perché una recente analisi dei costi e dei benefici l’ha esclusa.


E proprio per fare il punto, «riprendere il filo del confronto e darci un metodo e un tempo per ulteriori approfondimenti», il vice sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, ha riunito ieri a palazzo comunale i vertici di Aipo, Autorità di bacino, sindaci, amministratori e associazioni. «Avvertiamo l’esigenza di chiarezza — ha detto Virgilio — sulla finestra partecipativa, su come si va a declinare e comporre».
Sui banchi abitualmente occupati dalla Giunta comunale sedevano Mirella Vergnani e Gianluca Zanichelli, di Aipo, Andrea Colombo, Francesca Luppi e Leonardo Sodano dell’Autorità di Bacino del Po. Per l’AdbPo era presente anche Lorenzo Sardone.

In sala i sindaci Carlo Vezzini (Sesto), Roberto Lazzari (Spinadesco), Roberto Mariani (Stagno Lombardo), il vice sindaco di Casalmaggiore, Giovanni Leoni e Davide Persico (San Daniele Po). Presente anche Giuseppe Uberti, della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, che la vede così: «Si tratta di un progetto che ci è stato catapultato addosso, tra l’altro anche mediante schede poco leggibili. E non si riesce a capire fino a che punto sia modificabile. Questo piano va a interessare moltissimo le concessioni demaniali degli agricoltori e rischia di travolgere coltivazioni, investimenti e lavoro. Peraltro ci sono dubbi anche sull’effettiva bontà a livello ambientale degli interventi di abbassamento dei pennelli». E il presidente di Anga, Paolo Faverzani, aggiunge: «È mancata anche l’informazione su questo piano che non è semplice. Vediamo come evolverà. Se vogliamo cogliere l’aspetto meno negativo, è da apprezzare la disponibilità dell’Aipo a discutere i progetti con gli stekeholder e a concertare gli interventi».


Da Autorità di bacino e da Aipo è arrivata una premessa importante: «Non stiamo ancora parlando di progetti, ma di un Programma di azione sul quale abbiamo avviato una attività partecipativa che ha già prodotto un report di 200 pagine che raccoglie il contributo del territorio. Ma nelle interlocuzioni con i Comuni è emersa la necessità di ulteriori momenti partecipativi». Come quello di ieri. Mariani (Stagno) ha sottolineato che «come amministratore, ma non solo, finora il percorso l’ho percepito come di informazione piuttosto che di progettazione. Noi vogliamo, invece, essere co-partecipanti della fase progettuale. Chi gestisce il territorio e chi lo amministra, infatti, è il suo miglior conoscitore: occorre quindi il coinvolgimento diretto di sindaci e stakeholder fin dalle prime fasi di progettazione, gli studi di fattibilità. Spiace che ci siamo trovati destinati fondi da spendere sui nostri territori quasi senza saperlo. E nella cabina di regia manca un rappresentante degli enti locali, una carenza che ha creato questo cortocircuito».


All’attacco anche il sindaco di Gussola, Stefano Belli Franzini: «Bene il ragionamento sulla partecipazione, ma va messo in atto. Io mi sono trovato 30 o 40 camion sulla viabilità ordinaria e la strada distrutta. Bisogna parlare col territorio e vi invito a fare un sopralluogo sul posto».
Persico, da naturalista, ha sottolineato nel dettaglio i problemi del progetto che interessa la ex lanca di San Daniele, diventata da 30 anni un bosco che si rischia ora di distruggere. I rappresentanti di Aipo e Autorità di bacino hanno spiegato: «Si poteva lavorare meglio, ma i tempi molto stretti del Pnrr non l’hanno consentito. Ora se sindaci e stakeholder vogliono aiutarci nella prima fase di raccolta di informazioni sono i benvenuti».

Quanto a Gussola, ok al sopralluogo e «la strada rovinata sarà riparata». A Persico: «Se la rinaturazione c’è già, il progetto si può stralciare». Infine l’assicurazione: «In fase di progettazione, fra maggio e giugno, ci sarà la possibilità di approfondire». E Virgilio parla di «confronto positivo in cui si è raggiunto l’obiettivo: darci un metodo. Vogliamo salvare gli obiettivi del progetto, ma vanno accompagnati maggiormente».

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