L'ANALISI
13 Marzo 2023 - 17:40
SONCINO - Mentre a Formigara, Grontardo e Pieve d’Olmi riaprono finalmente gli uffici postali, quello di Soncino resta chiuso. E lo sarà per i prossimi tre mesi. Tra i soncinesi, specialmente fra le persone anziane che devono raggiungere Gallignano per ritirare la pensione o Romanengo per usare il Postamat, monta la protesta e il sindaco Gabriele Gallina, oggi, ha inviato a Poste Italiane una lettera tra l’appello e l’ultimatum: «La situazione è inaccettabile e chiediamo che rimediate immediatamente. Inoltre, dato il carattere pubblico del servizio – avvisa il primo cittadino –, ci riserviamo di valutare eventuali azioni nelle sedi opportune a tutela dei nostri concittadini».
Le serrande delle poste in via Galantino restano abbassate per quasi ottomila utenti ma il Comune non ci sta e tenta la trattativa prima di passare alle vie legali. «Se è sicuramente condivisibile la scelta di riqualificare l'ufficio postale di Soncino, non ci trova assolutamente d'accordo l’interruzione totale del servizio nel capoluogo – ha spiegato Gallina nella sua missiva ai vertici dell’azienda di comunicazione –. Si ritiene infatti che Poste Italiane per realizzare il proprio progetto avrebbe dovuto mettere in atto una diversa organizzazione e garantire comunque li servizio ai cittadini senza costringere gli stessi, peraltro con un preavviso di soli tre giorni, a doversi recare in un ufficio postale (Gallignano, ndr) posto a cinque chilometri dall’attuale sede. E basta pensare alle persone anziane che si recano mensilmente all'ufficio postale per il ritiro della pensione, per non dover aggiungere altra motivazione».
Poi il sindaco avanza la sua proposta: «Soluzioni diverse rispetto a quella adottata erano sicuramente possibili. Avreste potuto, ad esempio, individuare uffici temporanei sostitutivi con tutte le idonee garanzie di sicurezza necessarie per svolgere le vostre attività, che peraltro erano anche disponibili nel capoluogo, oppure posizionare nell'area esterna all'ufficio i vostri container debitamente allestiti per offrire il servizio, come già avvenuto in altre realtà. Sarebbe anche bastato, invece che interromperlo completamente, fornire il servizio almeno alcuni giorni alla settimana». Nella chiosa l’invito a prendere in considerazione una delle opzioni. Al momento, Poste Italiane non ha ancora fornito una replica ufficiale.
Tra chi ha criticato con fermezza la chiusura per lavori c’è anche il gruppo Pensionati e Anziani di Soncino che, con centinaia di iscritti, è tra le realtà associative più grandi e importanti della città murata. «È un disservizio enorme — aveva infatti commentato a caldo Teresa Alberti, segretaria del sodalizio—: già raggiungere Gallignano, per un anziano di Soncino, è complesso e significa fare affidamento su un figlio o un parente che deve prendere l’auto per accompagnarci. Un sacrificio per chi si mette a disposizione. Figurarsi, poi, l’idea di dover andare, per ritirare dei soldi, fino a Romanengo. Mi pare un’assurdità. Non dubito che Poste italiane abbia ragionato sulla necessità di effettuare questi lavori ma, francamente, le tempistiche mi sembrano eccessive e l’organizzazione non esattamente ben studiata».
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