L'ANALISI
09 Marzo 2023 - 05:05
CREMA - Bocciodromo al freddo e lavori fermi da più di tre settimane. Non sembra poter trovare vie d’uscita l’impianto comunale di via Indipendenza, oggetto di un intervento di ristrutturazione da oltre due anni. «Ho comunicato alla Federazione – afferma il gestore commerciale Guglielmo Gibelli – che l’impianto di riscaldamento non verrà più acceso. Farlo avrebbe dei costi per me insostenibili. Ho chiesto sia al Comune che al Consorzio, emanazione della Federazione e titolare della gestione del bocciodromo, un aiuto per pagare le bollette. Non ho neppure ricevuto risposta. A questo punto, l’impianto rimarrà spento. Già accendere l’illuminazione sulle sei corsie di gioco mi fa consumare 10 kw/h al giorno».
L’illuminazione è assicurata da lampade di vecchia generazione, che rendono poco e consumano molto. Così come lo stesso riscaldamento è scarsamente efficiente. Nel sopralluogo degli esponenti della Federazione di tre settimane fa era stata promessa una rapida soluzione, ma tutto tace. Senza più costi per il metano, la struttura sarà aperta anche la domenica pomeriggio, a differenza di quanto era accaduto fino al mese scorso.
«Ho accettato di aprire – prosegue Gibelli – anche se l’utenza nel giorno festivo è la metà di quella dei giorni feriali. Ho anche deciso di organizzare una gara serale, che inizierà lunedì 20, specificando però a chi vorrà partecipare, che il bocciodromo non sarà riscaldato». Che la struttura sportiva viva una situazione di abbandono, almeno apparentemente, è l’opinione di chi la frequenta.
«Da tre settimane – informa il gestore del bar – la ditta di Roma che avrebbe dovuto concludere i lavori del primo lotto non si è più vista. Ho cercato di chiedere informazioni agli uffici della Federazione, ma senza ottenere risposta». Gibelli spera in un intervento da parte del Comune: «Dovrebbe prendere una posizione forte nei confronti del Consorzio, come è stato fatto a Cremona. Tanto più che la convenzione prevede, a fronte dei lavori di ristrutturazione in corso, che il Comune contribuisca con 35 mila euro all’anno per 15 anni». Altri 25 mila li pagherà lo stesso gestore commerciale. A lavori finiti.
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