L'ANALISI
08 Marzo 2023 - 15:33
CREMONA - «Ieri sera, alle 18.38 un uomo di circa 50 anni mi ha rivolto apprezzamenti volgari e squallidi… Con una mossa inaspettata ha allungato la mano e mi ha palpeggiato i glutei». Maria compirà i 19 anni tra qualche mese. Una «cosa così» non le era mai capitata. Ed è «ancora spaventata». La sera del 7 marzo scorso, Maria (nome di fantasia, ndr) è stata vittima di violenza sessuale con palpeggiamenti da parte di uno sconosciuto nei pressi della stazione ferroviaria. Con il cuore in gola è corsa a casa (abita con il fratello), ha chiamato la polizia. E ha poi denunciato il suo molestatore. Maria non sa chi sia, ma nella querela presentata ventiquattro ore dopo in Questura, ai poliziotti ha fornito una descrizione dell’«ignoto».
L’identikit: «Un uomo di circa 50 anni, carnagione olivastra/scura, alto un metro e 85, un metro e 90, di corporatura robusta e grasso, capelli corti, barba incolta». Il molestatore indossava «un giubbotto «grosso e aperto di colore scuro». Un tipo dall’aspetto «trasandato e sporco, probabilmente dell’est Europa».
Torniamo alla sera del 7 marzo. Maria stava rincasando a Cremona da Brescia. Scesa dal treno, si è incamminata verso il piazzale della stazione, quindi ha proseguito verso il «Violino Sonoro». Ai poliziotti ha raccontato di aver notato quell’uomo mentre stava attraversando sulle strisce pedonali (di fronte alla concessionaria Carulli). «Mi ha rivolto apprezzamenti volgari e squallidi». Dal «come sei carina e bella ragazzina» a frasi più pesanti «e altro ancora». La diciottenne non ha dato peso e ha tirato dritto per la sua strada. Ma «giunta all’incirca a metà del tratto pedonale», quell’uomo lo ha incrociato. E lui, «con una mossa inaspettata, ha allungato la mano e mi ha palpeggiato i glutei». «Nell’immediatezza», Maria è rimasta «spiazzata». «Ma ben presto mi sono ripresa, mi sono fermata, mi sono rivolta a quell’uomo per rimproverarlo. E lui? Lui si è messo a ridermi in faccia, si è preso gioco di me. Mi sono spaventata, mi sono allontanata e anche quell’uomo si è allontanato».
Maria è arrivata a casa, ha parlato con il fratello, ha composto il 112, il numero unico di emergenza. E’ immediatamente arrivata una pattuglia della squadra volante e ha raccontato tutto. L’indomani si è presentata in Questura, Ufficio prevenzione Generale Soccorso Pubblico. Alle 17.20 si è accomodata e davanti al sovrintendente capo della Polizia di Stato ha di nuovo raccontato i fatti e riempito una pagina di querela.
«La mia assistita era molto spaventata, per fortuna è riuscita a divincolarsi — spiega l’avvocato Davide Garbetta —. Martedì sera urlava, ma nonostante lei urlasse e ci fosse gente, nessuno è intervenuto per cercare di aiutarla. Lo trovo un fatto grave, sintomo di una società, purtroppo, distratta. E poi ci si riempie la bocca di parole in occasione dell’8 marzo, Festa della donna, e del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le forze dell’ordine sono state molto celeri e hanno subito cercato il molestatore, senza trovarlo. Le indagini sono in corso».
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