L'ANALISI
08 Marzo 2023 - 10:43
Il gruppo di ospiti con gli operatori, il presidente Scotti e il referente del gruppo Rampi
SOSPIRO - Nonostante le numerose difficoltà per il reperimento del materiale plastico adatto al riciclo e l’aumento dei costi, anche questa volta il Gruppo di Anonimo Volontari è riuscito a raggiungere l’obiettivo per cui il gruppo è nato nel lontano 2006: donare a chi ha più bisogno. Con il ricavato della vendita all’azienda trasformatrice dei tappi pazientemente raccolti e smistati da parte degli ospiti della residenza sanitaria disabili, che frequentano il laboratorio di Fondazione Sospiro, è stata consegnata una carrozzina. La donazione è avvenuta alla presenza del presidente della Fondazione Giovanni Scotti, del coordinatore laboratori Gianluca Rossi, dell’educatrice Giovanna Bocchi, della coordinatrice dell’unità abitativa che ha ricevuto l’aiuto Maria Morabito. Ma soprattutto degli ospiti. Un ulteriore «sussidio», che andrà in uso a un residente. Con la consegna è salito a quarantuno il numero delle sedie a rotelle, cui vanno aggiunti tre climatizzatori portatili e vario materiale per la riparazione di biciclette, tricicli, a disposizione del centro minori di Spinadesco e di alcuni ospiti di Fondazione Sospiro.
«Doveroso — assicura il fondatore e referente del gruppo Giorgio Rampi — un particolare ringraziamento a tutti coloro che volontariamente e indistintamente, consegnano i tappi in plastica. Inoltre, un plauso alle associazioni che fanno da magazzino per la raccolta e il conferimento e al laboratorio in Fondazione Sospiro: Anffas Cremona, la Croce Verde di Cremona, l’Associazione il Fiocco. Un contributo importante poi arriva da parte di un’operatrice della Nursery dell’ospedale e dal Centro psicosociale dell’Asst di Cremona».
Sino ad oggi sono stati raccolti, smistati e conferiti ben 46.415 chilogrammi di tappi. Alcuni ospiti medio gravi, attraverso la stesura di un apposito progetto, con pazienza e accuratezza suddividono i tappi adatti da quelli non idonei e qualora servisse li ripuliscono da ciò che li rende non adatti. A questo punto il materiale viene smistato e raccolto in enormi sacchi di plastica. Quando la quantità raggiunge volumi elevati, vengono caricati su un furgone e portati ad un’azienda che li acquista per riciclarli.
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