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PENSIERI LIBERI

Le molestie e il lato oscuro dei social...

Giornata Internazionale della Donna, intervento della scrittrice cremonese Annalisa Molaschi

Annalisa Molaschi (donna e scrittrice)

08 Marzo 2023 - 08:54

Le molestie e il lato oscuro dei social...

pensieri

Utilizzo i social media soprattutto per lavoro e ne apprezzo le diverse qualità: in pochi clic consentono di essere connessi

Frasi volgari con riferimenti sessuali espliciti di uomini che ignorano la parola rispetto

ovunque annullando le distanze, favoriscono una comunicazione globale veloce e permettono di curare i rapporti interpersonali facilitando nuove conoscenze e opportunità anche in ambito professionale. Se da una parte sono tanti i vantaggi, c’è tuttavia un aspetto ingannevole e più nascosto che li riguarda. Il lato oscuro dei social è proprio qui, di fronte a me. Ha la forma delle parole forti inviate sul mio computer da persone sconosciute. Sono per lo più frasi volgari con riferimenti sessuali espliciti di uomini che ignorano la parola rispetto. Spesso si nascondono dietro nomi e profili falsi, scrivendomi in privato, il che la dice lunga sulla loro audacia. Prendo spunto dagli episodi che mi sono accaduti per alcune riflessioni. Per cercare di comprendere cosa muova individui che è possibile incontrare nella vita di tutti i giorni ad avere queste attenzioni morbose, a rivendicare il diritto di scrivere messaggi o inviare foto spinte, non stabilendo una relazione consensuale. Nel mio caso – sono donna e autrice per cui maggiormente esposta a giudizi e pregiudizi - ho minimizzato queste sfrenate esibizioni online considerandole elementi di disturbo di qualche tipo equivoco o con problemi e, nel momento in cui si facevano assillanti, sono riuscita a eliminare il contatto senza alcuna ripercussione.

Mi sono interrogata su cosa accada, invece, quando tutto questo degenera in una forma più pesante di molestia, quella sessuale. Ci troviamo sì, in un mondo virtuale, ma che ha pericoli maledettamente reali che sempre più spesso minacciano

Filmati, foto e commenti, diventando virali, hanno ripercussioni ovunque e in ogni istante con effetti incontrollabili per le vittime

le donne. Ho effettuato alcune ricerche e vocaboli come sexting, cioè l’inviare messaggi a sfondo sessuale, revenge porn, la diffusione di foto e video sessuali senza il consenso della persona ripresa, cyberstalking, invio assillante di messaggi indesiderati, doxing, la diffusione di informazioni private di un soggetto, mi hanno parlato di un universo parallelo che può diventare spregiudicato. Un universo capace di annullare la validità e l’efficacia del fine per cui sono nati i social: socializzazione, condivisione, collaborazione. Non solo. L’effetto collaterale di una maggiore visibilità è stato quello di portare con sé critiche e commenti che non riguardano per nulla la mia professione. Premetto che ho contatti social con persone cordiali con molte delle quali collaboro o ho collaborato, lettori e amicizie, ma mi è capitato di dover fronteggiare maleducazione e frustrazione. Le provocazioni scivolano via, ma i libri rimangono, così aggressività e malignità non sono riuscite a debellare il mio obiettivo di stimolare l’attenzione sui temi sociali di cui mi occupo da sempre. Quando incontro gli adolescenti nelle scuole o in altri ambiti educativi, mi parlano di offese sottili e accanite che di frequente degenerano nel cyber bullismo. Filmati, foto e commenti, diventando virali, hanno ripercussioni ovunque e in ogni istante con effetti incontrollabili per le vittime. Perché i social diventino uno spazio sicuro vorrei ricordare che le regole di comportamento sono universali e devono essere applicate nelle realtà fisica così come in quella virtuale. Penso sia indispensabile che oltre ai principi fondamentali dell’educazione e della correttezza vengano abbandonati stereotipi e pregiudizi. E, come ripeto ai ragazzi, ‘quando gli haters insultano il vostro aspetto fisico o il vostro modo di proporvi è perché non sanno dove altro colpire’.

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