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CREMONA

Solidarietà a scuola, le rose a compagni e prof: «Così vi ringrazio di cuore»

La studentessa dell’Einaudi era stata male, la classe le aveva mostrato grande vicinanza

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

05 Marzo 2023 - 09:42

Solidarietà a scuola, le rose a compagni e prof: «Così vi ringrazio di cuore»

CREMONA - Probabilmente, è accaduto perché la nobiltà d’animo viene colta da chi la possiede e perché, come si dice, cortesia richiama cortesia e bene genera bene. Di sicuro, la studentessa dell’istituto Einaudi che una decina di giorni fa era stata circondata dall’affetto dei compagni, dopo essersi sentita male in classe, ha voluto esprimere la propria gratitudine facendo una sorpresa a chi, nei suoi confronti, si è comportato come tutti dovremmo e dovremmo sempre: con umanità.

Una volta dimessa dall’ospedale, dov’era stata trattenuta per gli accertamenti del caso, la ragazza — che frequenta una delle quarte con indirizzo Sanità ed Assistenza sociale dell’istituto guidato da Nicoletta Ferrariha regalato ai compagni e ad alcune insegnanti un fiore: azzurro quello per Simone, il coetaneo che era andato a trovarla a nome del gruppo durante il breve ricovero. Alla docente di francese Francesca Savoini, che con lei ha un rapporto speciale, è invece stata recapitata una composizione floreale.

La giovane ha fatto pervenire agli amici anche una tenera lettera: «Ciao, innanzitutto volevo farvi sapere che va meglio e che tornerò a breve — la premessa, seguita da un messaggio davvero bello —. Vi ringrazio per essermi stati vicini in questo periodo, per le vostre parole e per le visite. Dono a ciascuno di voi una rosa per il bel gesto che mi avete dedicato. Per Simone l’ho scelta blu, così non si offenderà. La mia riconoscenza va, in modo particolare, alla professoressa Savoini, che pur avendo una famiglia di cui occuparsi, ha risposto ai messaggi che le ho mandato».

Il post scriptum: «Grazie alle professoresse Iannaccone, Bovenzi, Pagliardi e a Michela, l’assistente di Serena. Vi mando un grosso abbraccio e vi auguro un buon proseguimento delle lezioni. A presto».

Eccolo, l’epilogo degno della bellezza e della sensibilità che ha caratterizzato la vicenda fin dal suo inizio: finale inaspettato, delicato e lieto, come avviene nelle fiabe. Talvolta, e per fortuna, reali. E capaci di raccontare di un essere e fare scuola che dà gioia e instilla fiducia nel futuro.

L’Einaudi, istituto per sua vocazione inclusivo e attento alle fragilità, conferma anche nella prassi quotidiana e non solo nella didattica una vocazione all’attenzione all’altro. Ciò che è accaduto è la conferma che i ragazzi sanno essere autori di atti di generosità e di sostegno fra loro, un esempio per tutti e per gli adulti in primis. 

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