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IL NODO INFRASTRUTTURE

Tangenzialina, ipotesi di «dirottamento» di 7 milioni verso il ponte di Spino

Il delegato provinciale alla Viabilità Gorlani: «Il completamento della gronda nord è complesso, puntiamo sulla Paullese». Bressanelli (Libera Artigiani): «Niente rinunce»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

04 Marzo 2023 - 20:55

Tangenzialina, ipotesi di «dirottamento» di 7 milioni verso il ponte di Spino

CREMA - Matteo Gorlani, consigliere provinciale con delega alla Viabilità, spariglia le carte sulle priorità delle opere viabilistiche dei prossimi anni nel Cremasco. Parte dal previsto incremento di costi del raddoppio del ponte sull’Adda della Paullese, lievitati da 21 a 38 milioni di euro, per sostenere che sia necessario spostare su quest’opera i sette milioni già destinati alla tangenzialina a nord di Crema.

Matteo Gorlani

«La tangenziale di Campagnola è un’opera su cui c’è stato un ampio e approfondito confronto – esordisce Gorlani – ma il tracciato è stato rifiutato dalle realtà locali. Quest’opera è finanziata con sette milioni dalla Regione. Se si dovesse decidere di impiegarli per altri lavori, è ineludibile un’autorizzazione dell’ente». Nell’ipotesi di un via libera, Gorlani aggiunge: «Ritengo una priorità assoluta la realizzazione del secondo ponte a Spino, i cui costi sono lievitati di 17 milioni».

Nelle scorse settimane, viste le resistenze dei comuni interessati dalla tangenzialina, ovvero Campagnola, Capralba e Casaletto Vaprio, era emersa l’ipotesi di utilizzare i sette milioni per prolungare la gronda nord di Crema e andare così a servire la zona industriale ex Olivetti, sbucando all’altezza dell’attuale incrocio semaforico di via Caravaggio. Gorlani è perplesso: «Ci sono delle complessità: i fondi sono vincolati alla Provincia, mentre così dovremmo trasferirli a Crema (la Gronda è comunale). Andrebbero risolti i nodi progettuali del superamento del tracciato ferroviario e del canale Vacchelli. Una spesa probabilmente doppia rispetto alle risorse attuali. Se anche potessimo trasferire i sette milioni a Crema, ricordo che sono decine le richieste di enti locali per interventi di viabilità, tutte degne di considerazione».

Enzo Galbiati

Infine l’invito agli enti interessati ad un nuovo confronto: «Sono a disposizione per convocare un tavolo di confronto tra i comuni di Spino, Crema e la Lombardia». Nelle scorse settimane il sindaco di Spino Enzo Galbiati aveva già lanciato un appello alle istituzioni provinciali e regionali, chiedendo che il secondo ponte sia la priorità assoluta degli investimenti viabilistici dei prossimi anni destinati al territorio cremasco.

IL COMMENTO DI BRESSANELLI: «NIENTE RINUNCE»

Tra i principali sostenitori dell’urgenza della tangenzialina a nord dell’area Pip di Santa Maria, ci sono ovviamente gli imprenditori. Tra loro, il presidente della Libera artigiani Marco Bressanelli. «Ho già ribadito anche al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini il diritto del nostro territorio a ottenere tutte le opere richieste in tempi brevi. Ricordo il deficit di investimenti sulla provincia di Cremona, riportato anche nel Masterplan 3C. Tra tangenzialina e secondo ponte della Paullese, un’opera non deve precluderne un’altra».

Marco Bressanelli

Bressanelli non le manda a dire, e chiama in causa chi ha governato il territorio nell’ultimo decennio: «Sono gli amministratori locali miopi e superficiali abituati a guardare solo il proprio giardino, una delle cause di questi ritardi. Intanto le imprese soffrono. Ricordo che sono passati 12 anni, c’era la giunta provinciale Salini, dalla prima volta in cui si è parlato di una soluzione per i mezzi pesanti che devono raggiungere l’area ex Olivetti». Il collegamento a nord con la Melotta permetterebbe un’agevole e breve tragitto verso l’autostrada Brebemi e viceversa.

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