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CRISI IDRICA: È EMERGENZA

Siccità, è scontro politico tra centrodestra e Pd

All’affondo di Piloni («Danni frutto dei mancati interventi della Regione»), replicano Bongiovanni e Ventura

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

03 Marzo 2023 - 10:42

Siccità, è scontro politico tra centrodestra e Pd

CREMONA - La siccità picchia già duro e con essa montano le polemiche. Uno scontro politico, il primo, tra i neo eletti consiglieri regionali Matteo Piloni (Pd), Marcello Ventura (Fdi) e Filippo Bongiovanni (Lega). Ad accendere la miccia è l’esponente cremasco dei dem, al suo secondo mandato al Pirellone. Piloni punta il dito contro la Regione, e dunque il centrodestra, accusata di essere troppo lenta nel prendere decisioni fondamentali per il futuro dell’agricoltura e non solo.

«La siccità degli ultimi mesi è la conseguenza della crisi climatica che, ormai, è diventata strutturale e non è più solo un’emergenza – è la premessa –. bisogna partire da questa consapevolezza per mettere in campo politiche in grado di accompagnare questo straordinario cambiamento che impatterà sempre di più sulla vita di ciascuno di noi. Politiche che andavano intraprese già da tempo ma che in Lombardia non sono state avviate».

Il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni

Dopo aver ricordato le iniziative che il Pd, in minoranza anche nel precedente quinquennio, aveva portato avanti per far fronte al pericolo siccità, Piloni prosegue. «Già nell’estate 2018, a pochi mesi dall’insediamento di Fontana e della sua giunta, avevo portato all’attenzione il tema del deflusso minimo vitale e della necessità di rivederne i meccanismi. Pochi mesi dopo avevo proposto al Consiglio regionale di chiedere al presidente Fontana di dichiarare lo stato regionale di crisi climatica, richiesta respinta dalla maggioranza di centro destra. Nel 2020 è arrivata la pandemia e a quella crisi si è aggiunta quella sanitaria. Lo scorso anno la siccità si è ripresentata in tutta la sua evidenza e oggi, in alcune aree, è anche già peggiore dell’anno scorso e i suoi effetti saranno moltiplicati dal fatto che colpirà per la seconda estate consecutiva. Per queste ragioni, nei giorni scorsi, ho proposto di avanzare già da subito al Governo la richiesta di proclamare lo stato di calamità naturale. Questo perché i danni già ci sono e si vedono. La nostra regione sta già vivendo condizioni di grande difficoltà sia negli invasi idroelettrici che nei laghi. E sarà sempre più così. La realtà è che in questi anni Regione Lombardia non ha fatto nulla per affrontare le ricadute della crisi climatica e, lo scorso anno, si è mossa in ritardo. Adesso Fontana chiede aiuto al Governo, ma è tardi».

Il consigliere regionale della Lega Filippo Bongiovanni

Bongiovanni invita Piloni a non avere fretta. «Per lo stato di calamità c’è ancora tutto il tempo. La stagione irrigua non è ancora cominciata, da lì in avanti i danni da quantificare saranno più vicini alla realtà». L’esponente leghista l’operato dell’amministrazione Fontana: «Mi pare che sia proprio grazie alla Regione Lombardia che la questione è diventata di interesse nazionale e che si è riunito a Palazzo Chigi il tavolo emergenza idrica, con la proposta di un commissario straordinario per velocizzare tutti gli interventi possibili. Serve davvero un provvedimento normativo che consenta di svolgere celermente le azioni più importanti a salvaguardare la nostra agricoltura».

Il consigliere regionale di FdI Marcello Ventura

Ventura avanza le stesse perplessità del collega casalasco. «Direi che non siamo in anticipo ma che dall’altra parte è presto e assurdo chiedere già uno stato di calamità naturale. Cominciamo prima a fare un piano acque con già dei razionamenti, visto l’attuale basso livello dei laghi. Appiattirsi e basta sull’emergenza con lo stato di calamità non serve a niente. Il primo obiettivo deve essere quello di stare attenti agli sprechi». Per Ventura è fondamentale la figura del commissario straordinario.

«Siamo tutti molto sensibili al problema – conclude il consigliere regionale di Cremona –: il tavolo tecnico che è stato fatto ieri (mercoledì, Nda), con la richiesta di un commissario per evitare la troppa burocrazia, credo sia stata una mossa fondamentale. Tanti gli interventi prioritari: eliminare le perdite d’acqua nella rete, realizzare nuovi invasi e l’interconnessione fra bacini per spostare l’acqua dove serve, coordinare meglio le autorità di gestione. Bisogna semplificare e derogare».

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