L'ANALISI
28 Febbraio 2023 - 15:11
L'ingresso dell'ospedale di Cremona
CREMONA - Dal 1° marzo 2023, gli ospedali tornano ad essere luoghi aperto a tutti. Questo accade dopo tre anni di divieti e limitazioni imposti dall’emergenza sanitaria da Covid-19. L’ingresso ai reparti degli ospedali di Cremona e Oglio Po sarà consentito liberamente a utenti e accompagnatori, sia per effettuare prestazioni sanitarie sia per fare visita ai degenti, negli orari previsti dai singoli reparti (disponibili sul sito www.asst-cremona.it)
«È una buona notizia – afferma Rosario Canino, direttore Sanitario di Asst Cremona – La riduzione delle misure introdotte durante l’emergenza sanitaria è resa possibile dall’attuale situazione pandemica che è sotto controllo grazie all’ampia copertura vaccinale della popolazione e alla totale copertura vaccinale dei sanitari. Riaprire gli ospedali significa rispondere a una reale necessità dei cittadini: quella di far visita o assistere una persona cara, malata. La presenza di familiari e amici in corsia è una parte importante del percorso di cura e facilita la relazione con i sanitari. Ricordo che la riapertura degli ospedali non significa assenza di regole: resta obbligatorio l’uso della mascherina FFP2 e l’igiene delle mani. Comportarsi in modo responsabile è un dovere di tutti, per proteggere gli altri e sé stessi».
Finalmente i neopapà possono stare insieme alle mamme e ai neonati nelle stanze di degenza, dalle ore 8 alle 20. «Questo aiuterà i neogenitori a vivere nel modo migliore l’evento della nascita, soprattutto nei giorni immediatamente successivi al parto», afferma Paola Parma, ostetrica e coordinatrice del reparto. «La mamma avrà la possibilità di condividere i primi momenti di vita del bambino con il suo compagno. Anche per noi operatori è un sollievo e un grande aiuto, ci fa sperare che la pandemia sia finita, il desiderio è quella di non tornare indietro».
Dal 1° marzo 2023 è possibile fare visita anche a pazienti positivi al Covid-19. Ogni paziente può ricevere un solo visitatore alla volta, per un massimo di 45 minuti. Il visitatore dovrà indossare la mascherina FFP2 e igienizzare le mani (quando arriva in reparto e prima di uscire).
Quando necessario, potrà essere garantita anche l’assistenza continuativa. Il famigliare o caregiver (preferibilmente sempre la stessa persona) dovrà indossare la mascherina FFP2 ed eseguire un test antigenico al primo accesso, da ripetere ogni sette giorni per l’intera durata della degenza.
I pazienti pediatrici, le donne in gravidanza, le puerpere e le persone over 65 non autosufficienti, possono essere assistiti da un familiare o una persona dedicata anche oltre l’orario di visita (in accordo con il coordinatore infermieristico del reparto di degenza). In questi casi è preferibile che il visitatore o la visitatrice sia sempre la stessa persona.
È possibile accompagnare una persona in Pronto soccorso e restare in attesa nella sala dedicata. L’accesso ai locali di Osservazione Breve Intensiva (OBI) è consentito solo per accompagnare minorenni, donne in gravidanza (inclusa la fase di travaglio e il post-partum), pazienti a rischio di caduta o con difficoltà di deambulazione, persone in condizioni clinico assistenziali di particolare serietà (fine vita, over 65 e allettati, presenza di barriere linguistiche, disabilità grave e certificata). Nel caso in cui il paziente venga ricoverato, la persona che lo assiste in modo continuativo ha l’obbligo di fare il tampone antigenico presso il Pronto soccorso.
Al fine di tutelare la salute dei più piccoli, si ricorda che i bambini con meno di 12 anni non possono fare visita ai degenti i minori che non devono fare visite o esami diagnostici non possono accompagnare i genitori, famigliari o tutori.
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