L'ANALISI
27 Febbraio 2023 - 05:05
CREMA - Mentre spunta GT Color, che si propone di finire i lavori lasciati a metà o mai iniziati da Casa Zero, ovviamente a pagamento, il comitato Quelli che aspettano Casa Zero ha scritto una lettera al senatore Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in merito alle indagini in corso sul Superbonus edilizio del 110% e alla direttiva Ue sulle case green.
Del comitato fanno parte quasi 600 famiglie del Nord Italia, comprese alcune decine di Crema, Madignano, Izano, Salvirola, Sergnano, Trucazzano, Offanengo, Pianengo e Castelleone, tutti committenti del general contractor veneto Casa Zero, al quale in agosto la Guardia di Finanza di Treviso ha contestato una presunta truffa da 24 milioni di euro in crediti d’imposta legati al Superbonus.
Da allora le attività di Casa Zero si sono fermate per mancanza di liquidità e ciò ha impedito a molti cantieri di avviarsi, concludersi o almeno raggiungere il Sal lavori 30% entro fine settembre. «Credo riesca ad immaginare – scrive il comitato guidato da Michele Valle al sottosegretario — cosa significhi quando viene prospettata la riqualificazione energetica della propria casa a costo zero e poi ci si trova con un pugno di mosche. Di fatto, la situazione di Casa Zero ha anticipato quella che dovranno fronteggiare tanti cittadini e imprese. Stiamo assistendo letteralmente a un’implosione del settore edile, in cui da un lato le numerose difficoltà interpretative di una norma scritta male e modificata 24 volte in 36 mesi hanno portato le imprese a sbagliare e a interrompere le attività in seguito a indagini e sequestri preventivi, dall’altro a sospendere i lavori a causa del blocco alla circolazione dei crediti».
Il comitato avanza una serie di richieste: «Chiediamo che nei lavori parlamentari si analizzi la situazione e la si chiarisca con una norma interpretativa del Governo. Inoltre, proponiamo di accogliere la direttiva Ue per le case green per ripensare il Superbonus in maniera strutturale e sostenibile, in termini di affidabilità delle imprese coinvolte e stabilità delle agevolazioni fiscali».
Ma non è tutto: «Chiediamo al Governo e al parlamento una revisione della scadenza del Superbonus per le unifamiliari affidate a general contractors impossibilitati a eseguire i lavori nei tempi concordati, perché posti sotto indagine. Le pesanti sanzioni previste per le violazioni siano applicate per chi cerca di frodare il fisco, non certo per famiglie per bene, come le nostre, che mai avrebbero immaginato di vivere questo incubo. Siamo tutte persone che hanno lavorato, faticato e risparmiato per acquistare una casa indipendente, spesso con un mutuo ancora in corso».
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