L'ANALISI
DOPO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI MILANO
09 Gennaio 2018 - 17:16
Trentanove quadri attribuiti a Piero Manzoni, ma dichiarati falsi dal Tribunale Civile di Milano, sono stati distrutti, nel rispetto di quanto stabilito dalla sentenza. Le opere erano di proprietà del baritono Giuseppe Zecchillo e la Fondazione Piero Manzoni, in accordo con l'erede del collezionista, ha letteralmente fatto a pezzi i 39 dipinti contraffatti, tutti Achromes di diverse tecniche, dalle tele grinzate ai cotoni, dai pacchi ai polistiroli.
Zecchillo negli anni Novanta aveva creato un’associazione chiamata “Amici di Piero Manzoni" con la quale tentava di promuovere e sostenere la diffusione di racconti diffamatori a sostegno delle opere – quasi sempre non autentiche - di proprietà dei soci. Ma i numerosi interventi legali della Fondazione Manzoni (ad oggi sono ben 65 le opere dichiarate non autentiche in sede giudiziaria civile) e la collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri hanno fermato la circolazione di questi quadri falsi. Dieci opere già di proprietà Gianni Schubert sono state infatti anch’esse distrutte dal Nucleo di Monza nel 2016.
I collezionisti di Manzoni possono dunque dormire tranquilli; la Fondazione dell’artista non solo ha definito rigorosamente il corpus delle opere autentiche – che presto saranno su di un nuovo catalogo generale on line – ma, come anche questo ultimo episodio conferma, si muove con fermezza contro chi cerca di diffondere opere false.
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