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L'INTERVISTA

«Io, papà, marito, geometra e ora diacono per scelta a 54 anni»

Il professionista di Castelleone, Mario Pedrinazzi, è da sempre un punto di riferimento per la parrocchia locale. Domenica il vescovo Antonio Napolioni lo ordinerà durante la messa

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

14 Febbraio 2023 - 05:10

«Uomo, papà, geometra e ora diacono per scelta a 54 anni»

Papa Francesco e Mario Pedrinazzi

CASTELLEONE - Il castelleonese Mario Pedrinazzi è un geometra, ha 54 anni ed è da sempre un punto di riferimento per la parrocchia locale, per i giovani e non solo. Da domenica, e più precisamente dalle 11 quando il vescovo Antonio Napolioni lo ordinerà durante la messa, sarà anche diacono. La sua scelta, già contro-tendenza in una società sempre più secolarizzata, resa ancora più particolare dalla giovane età, dalla carriera brillante e dalla bellissima famiglia che, sua prima vocazione, gli «impone» questo step come ultimo precludendo il sacerdozio. Ma lui non potrebbe essere più felice di così.

Diventare diacono nel 2023. Perché? Oggi cosa significa?
«Perché? Perché per me è venuto il momento. La vera decisione è maturata negli ultimi sette o forse otto anni ma ha radici molto profonde che risalgono a 20 anni fa, tra la chiesa e l’oratorio. Per me significa scelta per la vita»

Una lunga riflessione, quindi. Ma perché proprio adesso?
«La proposta del diaconato, in realtà, arriva di norma dalla comunità, richiamandone l’originale origine per aiutare i discepoli. Ne ho parlato col mio parroco ormai cinque anni fa e poi, dopo due anni di discernimento, ho intrapreso il percorso. Dovendo analizzare le scelte che mi hanno portato fino a qui mi sento di dire che non ho visto altre soluzioni, nel senso che non ho trovato altre risposte alla domanda che mi ponevo. E, cioè, come restituire tutto quello che ho ricevuto? C’è chi sceglie il volontariato, chi indossa l’uniforme della croce verde, chi insegna il catechismo. Mettersi al servizio della comunità e fare del bene è giusto in ogni modo e in ogni aspetto. Ed è simile a quello che ho deciso. Solo che questo è un per sempre, ti segna»

A proposito di per sempre, lei ha 54 anni. Oggi è praticamente un «giovane». Com’è il rapporto della chiesa e della parrocchia coi giovani castelleonesi? Disamoramento o voglia di partecipare?
«Penso che il problema dell’allontanamento dei giovani dalla Chiesa e dalla Fede sia generalizzato e non riguardi una o l’altra specifica realtà parrocchiale. Certo, non si salva neanche Castelleone. Però c’è da dire che ci si sta lavorando molto e molto bene. Don Matteo Alberti, così come i vicari suoi predecessori, si sono spesi con particolare attenzione per portare attività che possano avvicinare gli adolescenti all’oratorio e alla realtà della nostra parrocchia. La visita pastorale del vescovo, per esempio, ha avuto infatti un buon riscontro»

Suona un po’ come un tutto bene ma…
«Beh, sì. Non possiamo fingere di non vedere che in un mondo in cui ti si chiede, e ti si offre, il tutto e subito, la scelta per un giovane non sia scontata. Dall’altra parte c’è Dio che ti lascia libero di fare quello che scegli per te stesso e per gli altri, compresa l’idea di impegnare la tua vita. Fanno fatica gli adulti a prendere questa decisione, figuriamoci i giovani. Anche per me, da quand’ero un bambino a oggi, sono passati più di 40 anni»

Vero, infatti oggi è un professionista, un padre di famiglia e un marito. La sua famiglia, della scelta del diaconato, cosa ne pensa?
«Sì, marito. E da trentadue felici anni. Il mio percorso, quello che porterà domenica al conferimento del diaconato, è stata presa esattamente come tutte le altre. E, cioè, insieme. Essere diacono sposato, penso, è vocazione nella vocazione. Deve appoggiare le sue radici nella famiglia ed essere presente, accompagnandola come una famiglia allo stesso modo, la comunità»

La domanda è di rito: ma, per la cronaca, è emozionato quando pensa a domenica?
«Non potrei non esserlo. Sì, sono molto emozionato. Ma ancora di più sono fiducioso nel Signore e convinto della mia decisione».

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