L'ANALISI
01 Febbraio 2023 - 05:10
Uno scorcio del cantiere mai decollato di via Samarani
CREMA - Per la nuova sede delle farmacie comunali si ripartirà da zero, ma non si sa ancora quando. Afm e azienda appaltatrice dell’abbattimento e ricostruzione dell’edificio di via Samarani, sono in trattativa per una risoluzione consensuale benevola del contratto, siglato nell’agosto di due anni fa. Non è andata in porto l’ipotesi formulata lo scorso autunno dal Cda, ovvero riprendere i lavori fermi da sei mesi, dopo aver rivisto i costi al rialzo, con un aumento di 80 mila euro rispetto ai 570 mila dell’aggiudicazione.
«La cooperativa riminese aveva previsto una spesa aggiuntiva molto superiore – conferma il presidente Antonio Geraci –: l’area al momento non è nostra, in base al contratto per i lavori del 2021. Ritengo che entro un paio di settimane l’accordo possa essere raggiunto e dunque che potremo tornare in possesso della zona che ospitava l’edificio di via Samarani abbattuto nella fase iniziale dei lavori. Poi faremo le valutazioni su come proseguire». Al vaglio ci sono due ipotesi: ridurre sensibilmente il progetto della nuova sede, per diminuire i costi, oppure attendere mesi, se non anni, che scendano i prezzi dei materiali.
«Tra gli aumenti delle forniture e quelli dei costi energetici, lo stesso progetto del 2021, oggi supera il milione di euro – prosegue Geraci –: così ci hanno comunicato i tecnici. Evidente che per l’azienda sia una somma insostenibile. Non ci sarebbero problemi a spendere qualcosa in più dei preventivati 570 mila euro: ricordo che eravamo andati a gara su una base di 640 mila euro, poi scontati dal vincitore. Certo non possiamo salire così tanto. A questo punto si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di fermarsi, per aspettare che i prezzi sul mercato ritornino a livelli più ragionevoli. Chiaramente non sono scelte che faremo da soli. Va coinvolto il Comune, che è l’azionista unico dell’azienda e dunque il proprietario».
L’edificio che Afm pensava di realizzare in via Samarani – dove da mesi, dopo la demolizione del vecchio stabile, c’è solo una grande buca – prevedeva di due piani fuori terra e uno interrato. In quest’ultimo sarebbero stati collocati i locali di servizio e il magazzino per le sei farmacie dell’azienda. Al piano terra avrebbe trovato spazio un locale commerciale, con l’ipotesi di trasferirci la farmacia comunale di Crema Nuova, liberando così Afm dei costi di affitto dello stabile di via monsignor Cappellazzi. Al primo livello avrebbero traslocato gli uffici di Afm di via Pesadori – un altro canone eliminato – e sarebbero stati ricavati spazi per studi medici.
«Il mercato immobiliare vive una bolla speculativa sulla quale hanno inciso tanti fattori – conclude Geraci – a cominciare dal bonus 110 per cento che ha portato a un enorme numero di cantieri, con conseguente maggiore richiesta di materiale e crescita dei prezzi. Inoltre, le imprese hanno talmente tanto lavoro che quando vincono una gara si trovano in difficoltà a portarla avanti. Poi i costi materie prime a livello globale, saliti in maniera tale da stravolgere tutto».
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